Rispetto al prolungamento della linea metropolitana M3 a Paullo, “Milano dev’essere più consapevole del ruolo che esercita, delle sue potenzialità in quanto polo d’attrazione”. Oltre alla questione cremasca, esiste una partita tutta meneghina, ben riassunta dalla domanda del sindaco di Paullo, Federico Lorenzini: “Milano vuole davvero diventare una città metropolitana?”
Bacino d’utenza in espansione
Il futuro del capoluogo lombardo è strettamente connesso a quello dei territorio circostanti. “Dal 2001 al 2014 – ha spiegato Alessandro Meazza, del circolo Legambiente Melegnano – il bacino d’utenza che il prolungamento della MM3 servirebbe è passato da 493 mila abitanti ad oltre 559 mila. Non ci venga detto che manca l’utenza: Milano ha 5 linee metropolitane per 1 milione e 330 mila abitanti, crediamo che ben più di 500 mila abitanti valgano almeno una linea in più”.
Molto più che Milano
“È molto interessante che si parli del prolungamento della MM3 anche oltre i confini di Paullo – ha commentato il sindaco Lorenzini – perché ciò dimostra come la mobilità milanese sia un affare di un territorio molto più vasto della sola area milanese. La sfida, in termini di trasporto pubblico, è vedere se Milano si renda finalmente conto che è molto più estesa del suo perimetro di tangenziali; dovrebbe porre molta più attenzione all’hinterland, all’area che sta al di fuori della città”.
Sbloccare le risorse
Rimane il vincolo economico: alla penuria finanziaria si somma il Patto di stabilità, che ridimensiona la possibilità di investimento degli enti locali. “Se tuttavia – ha proseguito Lorenzini – Milano e la Città metropolitana individuassero risorse di progetti che hanno perso d’attualità e ne cambiassero la destinazione, potremmo pensare, con un’azione politica forte, di iniziare a mettere qualche risorsa anche sulla casella del prolungamento della Linea M3”.
In prospettiva
La sfida è aperta: “senza Milano e senza Regione Lombardia non si va da nessuna parte”, ha ammesso l’assessore cremasco Fabio Bergamaschi. “Questo è un progetto – ha rimarcato il consigliere regionale Pd, Agostino Alloni – che immagina il territorio il prospettiva: è un investimento di cui beneficeranno in molti. Però, non possiamo prescindere dall’interessamento di Regione Lombardia e del Comune di Milano, che devono giocare un ruolo di regia. Il Patto di stabilità verrà sbloccato, ora bisogna fare in modo di sbloccare anche le risorse per interventi che migliorino la vita di tutti”.
Lungimiranza politica
“Basterebbe leggere la storia delle metropolitane milanesi per capire che tutto questo era già scritto: nel ’68 l’Atm ha iniziato a disegnare le linee su ferro tra Bergamo e Milano, l’anno successivo ha inaugurato la M2 fino a Cascina Gobba e nel ’72 fino a Gessate. Sono linee che funzionano da più di 40 anni – ha concluso Guido Ongaro, sindaco di Madignano – ma è evidente che bisogna tornare ad essere lungimiranti, non cedere alla politica che guarda dall’oggi ai 3 giorni successivi”.