“Qualcuno potrebbe porsi la domanda: perché il progetto del prolungamento della MM3 è stato presentato, dimenticato e poi ripreso? Noi l’abbiamo ripreso perché, prima che come ambientalisti, come cittadini ci siamo sentiti fortemente a disagio: i motivi per portare a termine quest’opera non mancano”. Così ha introdotto Alessandro Meazza, referente Legambiente Melegnano, ieri sera all’incontro pubblico in sala Santa Maria di Porta Ripalta.
La questione cremasca
A prima vista la questione potrebbe non interessare il territorio cremasco: a livello infrastrutturale il prolungamento riguarderebbe solo una porzione dell’hinterland milanese (tratteremo la questione meneghina in un articolo successivo). La petizione Prolungametro, promossa dal circolo Legambiente di Melegnano, concerne il prolungamento della linea metropolitana M3 fino a Paullo est, capolinea delle 6 fermate ipotizzate nel progetto. Eppure, come illustrato ieri sera, la realizzazione di tale opera potrebbe aprire nuovi orizzonti nel panorama del trasporto pubblico locale cremasco.
Il riassetto del trasporto locale
“Le condizioni del trasporto Crema-Milano sono disastrose – lamenta Stefano Begotti, del Comitato pendolari cremaschi – il sistema ferroviario costringe al cambio del treno a Treviglio mentre il servizio di Autoguidovie deve sottostare al traffico della Paullese. Con il prolungamento dell’M3, Paullo potrebbe diventare il nuovo Hub: il trasporto pubblico potrebbe così diffondersi in maniera più capillare sul territorio, non dovendo più affrontare l’ultima tratta. Si genererebbe nuova offerta, alla quale consegue nuova domanda di servizi: l’M3 a Paullo è un’infrastruttura a cui non possiamo rinunciare”.
Indirizzo comunitario
Prolungametro è “una battaglia importantissima: abbiamo un trasporto pubblico su gomma efficiente – dichiara Fabio Bergamaschi, assessore ai Lavori Pubblici di Crema – ma non possiamo dire altrettanto del trasporto su ferro. La partita con Regione Lombardia sul progetto di riqualificazione della stazione ferroviaria è aperta. Il Cremasco è la Cenerentola del territorio a sud-est di Milano; sconta i mancati investimenti della politica degli anni addietro. Nonostante la doccia gelata del 20 febbraio gli indirizzi della Comunità Europea vanno nella direzione che noi intendiamo seguire; speriamo in un buon epilogo”.
Osservazioni al Pums
Il territorio cremasco ha ancora qualche asso da calare: uno di questi è la petizione di Legambiente. “Le quasi 8 mila firme raccolte – aggiunge, in chiusura, Agostino Alloni, consigliere regionale Pd – dobbiamo farle valere: ora possiamo presentare osservazioni specifiche al Pums di Milano, nel quale l’estensione della M3 non è contemplata come priorità. I sindaci del cremasco e del sud-est milanese si coordino e chiedano di protocollare il progetto del prolungamento, perché quelli che nel documento sulla mobilità sono segnati come punti deboli sono in realtà i nostri punti di forza”.