07-02-2015 ore 22:32 | Politica - Crema
di Stefano Zaninelli

Crema. Consiglio comunale aperto, Boschiroli, Udc: “manipolazione organizzativa, democrazia stalinista”

“Quella di ieri sera è stata la negazione della partecipazione, un vulnus gravissimo per la cittadinanza cremasca, una forma di manipolazione della democrazia pilotata sul modello stalinista, per questo noi, come gruppo dell’Udc, chiediamo le dimissioni dell’amministrazione”. Così Martino Boschiroli, segretario cremasco dei democratici di centro, boccia il consiglio comunale aperto e lancia la stoccata alla giunta Bonaldi.

 

Esclusi dal confronto

“Come Udc – commenta il segretario – ci sentiamo esclusi da questo confronto politico per il gravissimo intervento dell’amministrazione che deciso di non far partecipare al consiglio comunale aperto alcuni cittadini. È stata una democrazia guidata eseguita con una manipolazione organizzativa: sono state accolte solamente le persone che la pensano come loro, mentre le opposizioni sono state lasciate fuori. Alcuni di noi si sono presentati alle 20, non sono stati fatti entrare e alle 20.10 hanno chiuso i cancelli”.

 

Confessioni privilegiate

“Entrando nel merito della questione, del luogo di culto islamico, si tratta di 3 mila metri quadrati di area pubblica, acquistata con i soldi dei cittadini cremaschi. Se viene destinata all’esercizio delle confessioni religiose, non è possibile pensare quell’area possa essere concessa ad una sola fede e quindi non venano coinvolte anche le altre presenti sul territorio: aprirla a tutte le confessioni, questa è la nostra proposta”.

 

Errori gravi

“Riteniamo che la misura sia colma: l’amministrazione, con i suoi comportamenti, si propone di insegnare a tutti i principi costituzionali, principi con i quali i loro atteggiamenti sono spesso in contrasto. Anche per quanto accaduto ieri sera, avevamo proposto alle forze di opposizione di abbandonare il Consiglio, sospenderlo e rimandarlo nel rispetto dei cittadini. Il sindaco – conclude Boschiroli – non può permettersi errori così gravi nei confronti dei cittadini su questioni così sentite”.

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