Nell’ambito del Piano di sviluppo del polo territoriale 2025-2027, si sottolinea che il territorio cremasco presenta una “carenza storica” di posti letto nelle Rsa. L’indice di dotazione è pari a 423,42 posti letto per 10.000 unità di popolazione, ben al di sotto della media regionale, pari a 476,36 posti letto. Al contrario per le strutture rivolte alla disabilità l’indice è di 12,64 posti letto per 10.000 unità in residenze sanitarie assistenziali per disabili, molto al di sopra della media regionale, pari a 6,79 posti letto. È invece di 2,67 posti letto in comunità socio sanitaria rispetto alla media regionale di 2,52. La dotazione dei 14 posti letto in hospice della Benefattori ha un indice dello 0,87 contro la media regionale di 0,85.
Centro diurno integrato
Supera di poco la media regionale (pari a 27,27 posti letto per 10.000 unità di popolazione) la disponibilità nel centro diurno integrato, pari a 29,96 posti letto. Torniamo molto molto al di sotto della media regionale (pari a 10,90) coi posti letto di centro diurno disabili, pari a 5,14. Nel documento si specifica che “la bassa dotazione di posti di Cdd si correla con la chiusura di un’unità d’offerta avvenuta successivamente alla pandemia, “compensata” dal fatto che buona parte di utenza di questi servizi non è residente nel distretto di Crema”. Al contrario “la bassa dotazione di posti letto di Rsa rappresenta una criticità maggiore per i residenti del cremasco”.
Potenziare la domiciliarità
Uno sguardo oltre l’orizzonte. “Eventuali future nuove aperture di strutture residenziali da rivolgere agli anziani” devono essere seguite da “servizi complementari, che assicurino alle persone e alle loro famiglie la possibilità di essere assistiti e supportati presso il proprio domicilio”. Al riguardo l’Asst di Crema ha sottoscritto un protocollo con tutte le Rsa del territorio e gli ambiti sociali, per potenziare la domiciliarità. Nel cremasco abbiamo 11 Rsa (10 sono accreditate e a contratto, per un totale di 948 posti letti, di cui 799 accreditati e a contratto), cinque Centri diurni integrati (150 posti, 115 accreditati e contrattualizzati) così suddivisi: due a Crema, uno a Vailate, Castelleone e Soncino. Le Rsa risultano “equamente distribuite nel territorio, ed erogano servizi in regime residenziale ad utenti anziani con diversi gradi di compromissione che non sono più in grado di permanere al proprio domicilio per problematiche sanitarie o socio assistenziali”.
Liste d’attesa
I posti sono scarsi, pertanto “tutti i cittadini residenti nel territorio cremasco che fanno domanda di ingresso in Rsa” devono sottoporsi ad una “valutazione multidisciplinare congiunta tra Asst e operatori dei Servizi sociali comunali, finalizzata non solo all’inserimento in Rsa ma ad accompagnare la persona nel periodo, di norma piuttosto lungo, attorno agli otto mesi, di attesa della disponibilità del posto letto, attraverso la proposta di un progetto temporaneo di supporto al domicilio”. Completa l’offerta la misura regionale “Residenzialità assistita”. Due le strutture accreditate, a Crema e Trigolo. Nel primo semestre 2024, sono state 27 le persone che hanno usufruito della misura, di cui 16 donne e 11 uomini, con un’età media superiore agli 85 anni (85,3) e che ha visto in un 66enne la persona più giovane e la più anziana in una signora di 103 anni.
Rsa aperta
Nel cremasco sei strutture offrono il servizio di Rsa aperta, per “persone con demenza lieve o anziani di età maggiore uguale a 75 anni in determinate condizioni di non autosufficienza”. Sono state 562 le persone seguite da Rsa aperta nel 2023 sul territorio cremasco, mentre i dati relativi al primo semestre 2024 registrano 523 prese in carico evidenziando un significativo aumento.