06-12-2022 ore 20:28 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Area omogenea cremasca. Liquidata Scrp, ecco la giunta: 'la sfida passa dai capitali ai servizi'

La sala consiliare del comune di Crema ha ospitato nel tardo pomeriggio di oggi l’ultima riunione di Scrp, la società cremasca reti e patrimonio. Il liquidatore Giovanni Soffientini ha voluto ricordare “il primo presidente, Pietro Bertesago e l’ultimo, Pietro Moro, oltre a Corrado Bonoldi, oggi scomparso, amministratore di grande competenza e umanità”. Il collegio sindacale ha espresso parere favorevole e la liquidazione ha quindi ottenuto l’unanimità dei soci, dopo una prima astensione dei sindaci di Ripalta Guerina, Monte Cremasco e Chieve. Il tempo di un rapido confronto ha portato alla richiesta di una nuova votazione e al parere positivo, “per favorire il futuro” e scongiurare l’attesa di 90 giorni per la mancata unanimità. Consorzio informatica e territorio spa è stata quindi delegata ad incassare 28.925 di credito Iva ed i 751 euro di credito Ires. I lavori sono proseguiti con l’assemblea dell’area omogenea cremasca, chiamata ad approvare il regolamento (voto unanime) e ad effettuare la nomina della giunta, formata dal presidente Gianni Rossoni (sindaco di Offanengo) e dal delegato del sindaco di Crema, ovvero Cinzia Fontana, oltre ad Alex Severgnini (Capergnanica), Roberto Moreni (Casaletto di Sopra), Federico Marchesi (vice sindaco di Castelleone), Antonio Grassi (Casale Cremasco e Vidolasco) e Piergiacomo Bonaventi (Pandino).

 

Unità d’intenti

Rossoni ha sottolineato l’unità d’intenti, la caparbietà e la capacità del liquidatori di Scrp, ringraziando i tre sindaci astenuti “per la motivazione” con la quale hanno deciso di unirsi al voto dei colleghi. “Ora - ha aggiunto – abbiamo lo strumento operativo, ovvero Consorzio.it, per alzare l’asticella. Per accrescere la sfida: passiamo dalla gestione di capitali alla gestione dei servizi. E in particolare di servizi di qualità. Al centro della nostra attività di sono le persone”. Ha quindi ricordato Roberto Maroni (con un minuto di silenzio) e l’idea dello sviluppo delle aree vaste, sull’onda del referendum sull’autonomia. Condivisa la necessità di “rivedere l’organizzazione delle autonomie locali, ponendo al centro dell’attività i servizi ai cittadini”. Gli attriti e le divisioni sono state “un’occasione”. Oggi, ha concluso, “ci ritroviamo animati dalla voglia di essere protagonisti dello sviluppo del nostro territorio”.

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