La festa de l’Unità di Pandino, nella serata di martedì 5 agosto, ha ospitato l’incontro dal titolo La salute è un diritto. Nell’area adiacente al castello un piccolo palco ha ospitato il consigliere regionale del Pd, Matteo Piloni e il vice presidente del consiglio regionale, Emilio Del Bono. In un dibattito, moderato da Barbara Bulgari, hanno affrontato il tema della sanità lombarda, diventata “sempre più critica” e hanno presentato la proposta di legge di iniziativa popolare, sottoscrivibile online e in presenza per tutta la durata della festa.
‘Garantire il diritto alla salute’
Per Emilio Del Bono “la salute è un diritto inderogabile”, ma attualmente “se vivi in Lombardia e devi curarti, l’unica soluzione è pagare”. Con dei dati alla mano ha dichiarato che “i cittadini lombardi in un anno spendono dai privati circa 12 miliardi di euro e il 30 per cento delle prestazioni sanitarie sono pagate dai nostri cittadini”. Per il vice presidente la risoluzione al problema è chiara: “la Regione Lombardia deve investire sufficienti risorse per garantire il diritto alla salute”. Del Bono ha definito l’attuale stato del sistema sanitario regionale come “anarchico, disorganizzato e diseconomico”, dove ormai è “normalizzato pagare per fare delle semplici visite”. Il Partito democratico si propone di invertire questa tendenza per “cambiare le regole del gioco”.
Mancanza di personale e risorse
Matto Piloni ha affrontato il tema del decreto Schillacci per l’abbattimento delle liste d’attesa del servizio sanitario nazionale, definendolo come un “tentativo di mettere una pezza”. Il limite del decreto sanità sta nella “questione del personale” perché “non affronta la questione delle assunzione e della giusta retribuzione”. Il sistema sanitario pubblico lombardo sta riscontrando non poche difficoltà nell’essere attrattivo dal punto di vista lavorativo. Per il consigliere regionale uno sbaglio che la regione commette è “porre sullo stesso piano il pubblico e il privato accreditato”, perché “l’assunzione di personale nel privato accreditato è più veloce e agevole a livello economico”. Secondo un report dell’Associazione italiana ospedalità privata (Aiop), un italiano su tre è costretto a pagare per le cure mediche, per Piloni questo è un grande problema perché “nel nostro territorio anche il privato accreditato non riesce più a rispondere alla domanda, da noi stanno nascendo realtà esclusivamente private”. Per questa ragione, tra le proposte del Pd, rientra anche il focus sulla medicina di territorio, sempre “più necessaria un città come Crema e Cremona”.
La proposta di legge
La proposta di legge di iniziativa popolare avanzata dal Pd chiede che vengano accettati e rispettati i seguenti punti: il sistema sanitario deve essere universalistico con tutti gli attori del sistema, la centralità della prevenzione, una priorità dei servizi territoriali, un governo pubblico degli erogatori e infine viene chiesta l’eliminazione del concetto di equivalenza tra pubblico e privato accreditato.