Dopo alcune settimane di silenzio, evidentemente necessarie alla raccolta di elementi, il tema torna ad essere la Piscina di Crema. Prepotentemente. Alle 14 di oggi, in Comune, il capogruppo della Lega, Andrea Agazzi, ha mostrato alla stampa un corposo faldone: “abbiamo effettuato l’accesso agli atti e abbiamo incontrato alcuni lavoratori. Sono emersi scenari inquietanti”. Agazzi è un fiume in piena, snocciola una serie di aneddoti e segnalazioni. In ogni caso molto poco edificanti: “ogni cosa porta ad una scarsa qualità del servizio, d’igiene e di manutenzione. Sappiamo che il Comune di Cremona ha avviato le procedure per la revoca della concessione a Sport management”.
Revoca del servizio
“Bene, da consigliere di minoranza, il mio parere è che il Comune di Crema debba dare inizio alla medesima procedura, revocando la gestione del servizio”. Al momento non sono previsti esposte o denunce: “Noi mettiamo il focus su tutti questi problemi, reali. Attraverso questa conferenza stampa chiedo risposte al Comune. Depositerò una interrogazione solo se il presidente del consiglio mi garantisce il trattamento delle 8 o 9 che sono in coda. È inutile che la presenti oggi e che debba aspettare due o tre mesi per trattarla”.
Trattamento dei collaboratori
L’esponente del Carroccio denuncia “irregolarità nel trattamento dei collaboratori esterni per quanto concerne corsi e lezioni”. Accade questo: “Se un collaboratore non può tenere il corso perché infortunato, malato o impossibilitato per altre vicende, deve personalmente cercare un sostituito e pagarlo. Non penso che si possa fare: c’è un passaggio di contanti in una struttura pubblica e un problema di fiscalità. Ad esempio i collaboratori possono avere aliquote differenti”.
Tariffe e disciplinari di gara
Segnalazioni dall’interno della piscina comunale e raccolte dalle Lega dicono che “per l’attivazione di nuovi corsi che magari non erano già attivi nel precedente contratto sono stati proposti pagamenti orari che vanno dai, 3.50 massimo 4.50 all’ora, nettamente inferiori rispetto a quanto avveniva durante la gestione pubblica”. Riferendosi al “disciplinare di gara”, Agazzi sostiene che “Sport management avrebbe dovuto mantenere contratti di lavoro con collaboratori esterni fino 60 mesi, con almeno l’80% del monte ore e almeno l’80% del corrispettivo orario. Ci dicono che questi parametri non sono rispettati. I collaboratori quindi vengono anche sottopagati”.
La fidejussione
Dubbi anche sulle “garanzie offerte al Comune: la fidejussione presentata da Sport management è di 125 mila euro, rilasciata da un istituto cinese di diritto britannico, la China Taiping Insurance (Uk) Co.Ltd; mi pare non proprio il massimo della trasparenza”. Al Carroccio non torna nemmeno il capitolo riguardante i lavori che il gestore, in accordo col Comune, deve effettuare: “la lista è lunga, comprende lavori di sempre maggiore importo fino al 2020. Il mio dubbio è che se non riescono fare un po’ di impermeabilizzazione degli spogliatoi femminili, mi chiedo come possano effettuare il cambio della caldaia da 640 kilowatt”. Insomma: “il servizio non sta funzionando. A Cremona hanno dato avvio alla revoca. Mi aspetto che lo faccia anche il Comune di Crema”.