La consigliera comunale Teresa Caso definisce il passaggio degli ex Stalloni alla città di Crema come un ‘momento storico per Crema’. “Era un impegno che il sindaco aveva sottoscritto con la città nel suo programma: lavorare per arrivare a un accordo con la Regione per restituire alla città uno spazio all’interno del quale avviare tante differenti progettualità. Questa è la dimostrazione che quando due enti di livello e orientamento diverso si ascoltano possono arrivare a risultati importanti che fanno il bene di tutta la collettività. Nell’ex tribunale, che entrerà nelle disponibilità della regione, potrà trovare spazio un polo sanitario con nuove funzioni di Asst. l’area ex Stalloni finalmente entrerà a far parte del patrimonio della città, un risultato straordinario per il significato e il valore che ha per Crema”.
‘Giovani interlocutori attenti e interessati’
Teresa Caso fa riferimento ai movimenti e ai comitati di cittadini che sin dagli anni ’80 si sono mossi per dare alla città un cuore verde poiché hanno sempre avvertito l’appartenenza di quegli spazi. Nel 2022 diversi giovani si sono impegnati nel progettare una rigenerazione della zona grazie anche alla collaborazione con gli studenti dell’istituto Munari. “Vedere come questo complesso abbia sempre trovato nei giovani interlocutori attenti e interessati restituisce il senso di quanto sia importante consegnare questo luogo alla città, e quanto possa essere stimolante e proiettato al futuro guardarlo anche attraverso il loro sguardo”.
Polo dedicato al welfare
Si passa poi alla progettualità. “come è stato ribadito in commissione dal sindaco e dall’assessore Cinzia Fontana, la destinazione potrà essere ampia e articolata, ma in coerenza con le linee di indirizzo indicate nell’ambito della rigenerazione urbana che prevedono per quell’area la destinazione a servizi pubblici e comunque d’interesse pubblico generale. All’interno delle molteplici possibilità, sta anche la creazione di un polo di interesse sovra comunale dedicato al welfare, in cui possano trovare casa servizi socio assistenziali a sostegno delle fragilità, magari in chiave innovativa che si svilupperanno attorno al Cre”.