Astensionismo scongiurato, seppur in lieve e continuo aumento. Lo conferma il 77 per cento dei cremaschi che si sono recati alle urne, un dato in flessione rispetto all’81 per cento registrato alle politiche del 2013. Ottimismo per chi temeva la diserzione, ma lo spoglio elettorale mette in luce altri aspetti degni di nota.
Il bianco che avanza
Nessun voto contestato, ma circa 1092 schede non valide tra Camera e Senato. Di queste, 452 bianche. Circa cinquecento cremaschi hanno scelto di non esprimersi, pur esercitando il diritto di voto. E’ il conteggio delle schede consegnate in bianco nei 41 seggi della città. Il dato assume maggior significato se confrontato con l’esito delle precedenti elezioni politiche: nel 2013 a Crema si contano 860 schede nulle e 382 bianche tra Senato e Camera. Ancora meno nel 2008, dove l’affluenza aveva superato l’85%: 738 nulle e 336 bianche.
Il paradosso della troppa scelta
Se da un lato è difficile interpretare il numero di schede annullate - che possono comprendere errori di compilazione - l’assenza di voto è un messaggio ben chiaro: votare è doveroso, ma solo se consapevole. Più che il paradosso della troppa scelta, la sensazione è che per cinquecento elettori non ve ne fosse alcuna adeguata.