05-12-2017 ore 20:07 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Fondazione Benefattori, relazione in Consiglio, tra criticità e crisi delle oblazioni

“Ascoltare la relazione della Fondazione Benefattori”, per dirla con Antonio Agazzi, capogruppo di Forza Italia, “è sempre più ascoltare un cahiers de doléances”. Letteralmente, "un quaderno delle lamentele". Invitato in consiglio comunale, il presidente Paolo Bertoluzzi ha illustrato nel dettaglio il bilancio del 2016 (in allegato il verbale della seduta), evidenziando una serie di difficoltà, a partire dal deficit pari a 230.000 euro

 

Il ginepraio e la rappresentanza

Per Agazzi le strutture di via Zurla e via Kennedy sono “nel cuore dei cremaschi, nonostante l’entità delle oblazioni possa dire altro”. Il cda della Fondazione “sta amministrando un ginepraio: costo del personale non ulteriormente comprimibile, patrimonio che anziché rendere è una voce di costo, discrepanza tra il budget e i posti letto che comunque sarebbero disponibili, riequilibrio delle risorse tra Crema e Cremona”. Secondo Agazzi, “lo dico sempre poco diplomaticamente”, all’interno del consiglio regionale della Lombardia – competente in materia sanitaria – ed in particolare nella sua maggioranza, “avremmo bisogno tornasse la rappresentanza del territorio cremasco perché che sia confinata solo nella minoranza è poco utile”.

 

Impiantistica, cellophane e qualità

Il capogruppo di Forza Italia ha ritenuto “impressionante sentire che non si riesca ad adeguare l’impiantistica della Rsa e che per ovviare alle intemperie e alle infiltrazioni del tetto dello stabile di via Kennedy, unico non coinvolto nei lavori di ristrutturazione, si sia costretti addirittura a intervenire tamponando con dei cellophane”. In un simile contesto, “è eroico che si riesca e si faccia opportunamente la scelta di preservare la qualità che vuol dire anche preservare un buon nome, una reputazione, ma vuol dire anche l’attenzione adeguata ai degenti”. In quest’ottica, “sfidando anche l’impopolarità”, non è da escludere a priori un ritocco delle tariffe, come quello recente di 2 euro.

 

La crisi delle oblazioni

Tornando sulla contrazione delle oblazioni, ha ricordato Bertoluzzi, “al 30 settembre di quest’anno siamo a 40.000 euro contro gli 800.000 e oltre degli anni precedenti. La crisi si fa sentire anche qui. Le oblazioni dei nostri ospiti sono dei pazienti che lasciano i 100 euro, i 200 euro, i 300 euro. Purtroppo non ci sono più quelle donazioni di patrimoni, piuttosto che di somme importanti, che ci sono state in passato”. Gli imprenditori e più in generale il mondo economico del territorio cremasco, ha concluso Agazzi, non resteranno insensibili alle necessità di un ente tanto benemerito, al netto delle recriminazioni o delle appartenenze politiche.  

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