Al termine dei confronti avuti con i rappresentanti dei gruppi consiliari sulla proposta di scambiare la proprietà dell’immobile ex tribunale (ora del Comune) con il complesso degli Stalloni (ora della Regione), la Comunità socialista spiega di aver “rafforzato la propria convinzione sui vantaggi del cambio ricadenti sulla città e sull’intero Cremasco: da un lato la valorizzazione del presidio ospedaliero e delle pertinenti attività e strutture, dall’altro l’avvio concreto del recupero urbanistico e della fruizione dello strategico comparto dell’ex incremento ippico”.
Sospensione dell’iter
“Confidando che il tema torni presto nuovamente in consiglio comunale per l’approvazione di uno specifico ordine del giorno che impegni il sindaco a sospendere l’iter della aggiudicazione della gara, fino a quando non si dirimerà formalmente, con la Regione, la questione”, Virginio Venturelli, a nome dei socialisti auspica che “coralmente si chiedano spiegazioni ai vertici della Regione, circa la mancata risposta alla articolata lettera del sindaco di Crema del primo agosto 2017, proponente la disponibilità della amministrazione comunale a concedere direttamente alla Regione l’uso del complesso dell’ex tribunale di Crema per l’ottimizzazione delle esigenze politico socio sanitarie del territorio”.
Indifferenza
I socialisti “manifestano il proprio stupore, per l’indifferenza appena segnalata e le notizie che vorrebbero la Regione intenzionata a stipulare accordi con il soggetto intermediario privato, con un esborso finanziario tutt’altro che conveniente rispetto ad un impegno mutuatario diretto nella riconversione della struttura in discussione” e “invitano vivamente il consigliere comunale Rossi a mantenere ferma la posizione assunta sull’argomento, nonché i consiglieri regionali del territorio, a sostenere l’istanza e l’iter necessario affinché vada a buon fine, nell’interesse prioritario degli enti pubblici interessati”.
Fretta inopportuna
In chiusura ribadiscono “l’inopportunità di affrettarsi a convenzionare il diritto di superficie dell’utilizzo dell’ex tribunale, secondo le indicazioni del bando espletato, senza fino in fondo avere perseguito le verifiche richieste e quindi la possibilità di ridefinire un atto amministrativo di tutt’altra valenza, sociale ed urbanistica, a fronte della ibrida situazione oggi in esame”.