04-12-2020 ore 09:40 | Politica - Dal cremasco
di Claudia Cerioli

Nel Cremasco vietato l'uso di fanghi, 'tranne a Crema che rischia di diventare discarica'

Emanuele Coti Zelati, consigliere comunale della Sinistra Crema ha presentato un’interrogazione sul divieto regionale di utilizzo, in agricoltura, dei fanghi di depurazione provenienti dallo svuotamento delle vasche di contenimento di liquami organici. La Regione, infatti, con l’ultimo decreto di novembre, riconosce che l’utilizzo dei fanghi non sia una pratica positiva in termini ambientali. A detta dell’assessore regionale Fabio Rolfi ‘la Lombardia predilige la materia organica per la concimazione dei campi”. 

 

I comuni coinvolti

È stato così definito un elenco dei comuni in cui è vietato spandere i fanghi: Agnadello, Bagnolo Cremasco, Camisano, Capergnanica, Cappella Cantone, Capralba, Casale Cremasco – Vidolasco, Casaletto Ceredano, Casaletto Di Sopra, Casaletto Vaprio, Castel Gabbiano, Castelleone, Chieve, Cremosano, Crotta d’Adda, Cumignano Sul Naviglio, Dovera, Formigara, Gombito, Izano, Monte Cremasco, Moscazzano, Palazzo Pignano, Pandino, Quintano, Ricengo, Ripalta Guerina, Rivolta d’Adda, Romanengo, San Bassano, Sergnano, Soncino, Spino d’Adda, Ticengo, Trescore Cremasco, Trigolo. Manca il Comune di Crema. Quindi sarà possibile spargere liquami sul territorio del Comune di Crema. Il timore, evidenziato, dal gruppo consigliare de La Sinistra, è che la città diventi una sorta di ‘discarica dei liquami’. Per questo intende chiedere, a Regione Lombardia, di inserire anche Crema tra i comuni in cui non si possa spandere reflui da depurazione.

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