04-12-2014 ore 17:22 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Luogo di culto islamico, “sì al confronto pubblico no al Consiglio aperto”. In allegato i documenti del Comune

Ora è ufficiale: no al consiglio comunale aperto sul luogo di culto per la comunità islamica, sì “ad un momento di confronto pubblico delle forze consiliari con i cittadini cremaschi, con tutte le realtà rappresentative della nostra comunità, religiose e laiche, che vorranno intervenire e con l'eventuale presenza di esperti che si vorranno coinvolgere sotto la forma di assemblea pubblica o di conferenza di settore o di servizi”.

 

Contributi costruttivi

“Ciò – spiega il sindaco Stefania Bonaldi – per consentire all'amministrazione di esprimere la propria posizione in merito ma anche di raccogliere contributi costruttivi da parte di chi vorrà intervenire, così come di farsi carico, ove necessario, di eventuali perplessità e preoccupazioni espresse dai cittadini”. Come si legge nel documento in allegato, firmato dal presidente del Consiglio comunale Vincenzo Cappelli, “si dichiara l'improcedibilità della richiesta” perché “inconferente rispetto alle finalità preordinate all'istituto del Consiglio comunale aperto”.

 

Presupposti inesistenti

La richiesta, sottolinea Cappelli, non può essere accolta per tre punti essenziali. Primo: “errata ed inesistente indicazione dei presupposti: l'amministrazione non ha “in corso procedure per la possibile individuazione di un'are da destinare alla costruzione di una moschea/musallah/centro islamico”, ma ha attivato una revisione del Piano dei servizi per la realizzazione degli edifici di culto e di attrezzature destinate a servizi religiosi da collocare nel territorio del Comune di Crema”.

 

Inammissibilità e carenza

Punto secondo: “inammissibilità derivata della proposta di dibattito; la libertà di culto e le sue forme sono materia sottratta alla competenza del Consiglio comunale”. Terzo: “carenza di un ordine del giorno specifico e di un preciso oggetto di dibattito rilevante, ai sensi dell'articolo 40 del regolamento del Consiglio comunale”.

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