04-09-2020 ore 20:38 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Piani di trasformazione: via Milano e viale Europa, ‘la riqualificazione e il bosco urbano'

Le recenti polemiche della minoranza - “attraverso interviste, comunicati e social network” - ha spinto stamattina l’amministrazione ad “argomentare con numeri e fatti” rispetto agli ambiti di trasformazione in corso in città, in particolare per quanto riguarda viale Europa e via Milano. “Ci hanno descritti come insensibili al verde e proni ai centri commerciali. Ci sentivamo di obiettare argomentando” ha spiegato il sindaco Stefania Bonaldi, “partendo dal presunto divieto di insediamento all’Esselunga: una falsità clamorosa. Per il semplice fatto che su centri commerciali e supermercati la competenza è regionale”.

 

Ferite aperte

Con l’ausilio di alcune slide (in allegato), viene inquadrata la materia. Interessati dai lavori zone della città definite “ferite aperte” e “negli anni divenute luoghi di degrado, in cui si consumano anche reati. Il compito della politica – ha sottolineato il sindaco - è creare le condizioni perché si possa intervenire”. Il riferimento è al passaggio dal 5 al 20 per cento delle aree destinate ad uso commerciale avvenuto nel 2015. Una “variante voluta, con l’intenzione di smuovere gli interessi del mercato”. Un mercato che sin lì non aveva avuto alcun interesse a promuovere iniziative, men che meno “riguardanti attività di vicinato”. Sul piano residenziale “si stanno realizzando palazzine di 3 o 4 piani in aree di riempimento”. Zone già raggiunte da un elevato numero di servizi.

 

Acquisizione di aree

In sostanza, per l’assessore Cinzia Fontana in questo momento in città si stanno “recuperando aree”. Vengono messe “a disposizione della collettività” riqualificando “parti del territorio già compromesse e in alcuni casi dismesse, classificate come Ambiti di trasformazione dal Pgt del 2011”. Col piano di trasformazione viale Europa/via Milano, il Comune di Crema acquisisce “35 mila metri quadrati tra aree verdi e parcheggi, di cui 20 mila destinati a parco urbano” al posto di “migliaia di metri cubi perennemente nello stato di degrado”. Ciò che sovente blocca le riqualificazioni delle aree dismesse sono i costi delle bonifiche ambientali.

 

Ex Fiat e viale Europa

Entrando nel dettaglio dell’ex Fiat “da anni in stato di abbandono e incuria totale”, si tratta di “un’area già classificata come commerciale. Il precedente strumento urbanistico consentiva una superficie di vendita maggiore di quella ora in corso di realizzazione”. Porterà anche alla riqualificazione della ciclabile e alla realizzazione di una nuova rotatoria, andando nella direzione di un ampio progetto di riqualificazione di viale Europa. Negli anni la velocità di percorrenza sarà abbassata e l’intera area sarà interessata da una mobilità a misura d’uomo che avrà come fulcro il parco Bonaldi.

 

Ortaglia e san Carlo

Nella ‘zona ortaglia’ del quartiere san Carlo è stata spostata una parte di superficie edificabile dalla zona a ridosso dell’oratorio al triangolo accanto al rondò, tra via Milano e viale Europa. Decisione assunta “per garantire una distribuzione più equilibrata delle diverse funzioni residenziali e commerciali”. Sarà quindi realizzato “un grande polmone verde di bosco urbano godibile e fruibile da tutti. Sarà anche completata la ciclabile di via Indipendenza, arrivando fino al sottopasso della gronda nord”. Il Comune ha ottenuto anche 270 mila euro da utilizzare per il quartiere di san Carlo: “dalla pista ciclabile alla piazza, fino alla rotatoria per eliminare l’ultimo semaforo di via Indipendenza”.

 

Impatto viabilistico e acustico

“Una politica del commercio che contingenti le attività economiche è illegittima. Ciò su cui invece possiamo e dobbiamo prestare la massima attenzione è verificare l’impatto viabilistico ed acustico degli insediamenti. Il nostro Pgt obbliga le medie strutture di vendita sopra i 600 metri quadri alla presentazione degli studi sull’impatto sul traffico e su quello acustico. Inoltre di prevedere una dotazione minima di aree destinate a servizi pubblici, tant’è che il nostro Pgt impone il reperimento di aree pari al 200% della superficie lorda di pavimento, il doppio cioè di quanto stabilito dalla legislazione regionale”.

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