In merito ai rapporti con la Sport management il sindaco Stefania Bonaldi ha spiegato che “ad oggi non c’è ancora un accordo”. La società veronese è concessionaria della gestione della piscina comunale di Crema fino al 2040. Lo scorso ottobre ha chiesto il concordato preventivo con continuità aziendale (seppure l’impianto di via Indipendenza sia chiuso ormai da mesi) e ricevuto un “contributo a rendere” di 150 mila euro dal comune di Crema (più 35 mila euro di utenze) per far fronte alle difficoltà riscontrate durante il Covid e un’ipotesi di buco di bilancio di 327 mila euro, che lo stesso comune aveva sottolineato fosse “da dimostrare”. Attualmente gli abbonati o chi aveva già pagato i corsi non hanno notizie e non hanno ricevuto rimborsi. Per la società veronese “l’impianto di Crema è un fiore all’occhiello”.
“Trovare un’intesa”
Per il sindaco “la situazione è complessa, sia in ragione delle chiusure ripetutamente imposte dai Dpcm dell’ultimo anno, ribadite anche nel provvedimento di Draghi a valere sino al 6 aprile, sia per la richiesta di concordato presso il Tribunale di Verona. Circostanza, quest’ultima, che implica l’impossibilità di fare valere immediatamente clausole contrattuali volte a risolvere il contratto, ma che ci obbliga a sederci al tavolo per trovare punti di intesa. Che però debbono essere accettabili ed onorevoli anche per il comune ed i cittadini fruitori dell’impianto”. Come detto, “ad oggi non c’è ancora un accordo”.