Ha fatto molto discutere l’uscita di Enrico Zucchi sul Consorzio Dunas. Il primo commento è arrivato da Christian di Feo, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle cremasco: “Dov'era quando abbiamo battagliato e fatto convegni in merito?” Facciamo un passo indietro. In una nota stampa diffusa alle 11.30 di venerdì 3 marzo (integrale in allegato) Zucchi scrive: “A breve i cittadini cremaschi riceveranno le cartelle esattoriali della nuova tassa del Dunas. Si tratta del ‘contributo di bonifica’ chiesto dal Consorzio Dunas (Dugali – Naviglio – Adda Serio). Nel mirino ci sono tutti i proprietari di immobili, terreni, capannoni che potrebbero rivalersi sugli affittuari. Il Cremasco vale quasi un milione e mezzo di euro solo nel 2017. Più gli arretrati di quattro anni: altri due milioni di euro. Il sindaco del PD Stefania Bonaldi, a differenza di altri 30 colleghi del territorio e di una decina di soggetti privati, ha rinunciato a ricorrere davanti al Tar condannando i propri concittadini a pagare l’ennesima tassa”.
“Eviti figuracce”
Sull’argomento è intervenuto in giornata anche Agostino Alloni: “Leggo, non senza stupore, la polemica avviata da Enrico Zucchi sul Piano di Classifica del Dunas (Consorzio di Bonifica tra Dugali, Naviglio e Adda-Serio). Lo stupore deriva dal fatto che il candidato di Lega e Destra imputi alla Giunta di Crema la responsabilità di non avere impugnato davanti al Tar il provvedimento. Dimenticandosi, io credo facendo a finta di non saperlo, che tale decisione è stata approvata dalla Giunta regionale lombarda in data 29 dicembre scorso ed entrata in vigore ai sensi della LR 31 del 2008 (a seguito delle modifiche dell'agosto 2016) due giorni dopo cioè il 1 gennaio 2017”.
Cattivi consiglieri
“Sarà stato consigliato male? Strano, perché la legge che procura il danno è stata approvata anche dai colleghi Malvezzi e Lena col voto contrario del Pd. Alloni era riuscito in ottava commissione a far approvare all'unanimità un emendamento: “prima di emanare le cartelle esattoriali attraverso il piano di contribuenza, si approvi il piano di bonifica”. Cioè, prima vediamo cosa costano gli interventi da fare sul territorio del Dunas e poi si deciderà eventualmente come e chi li dovrà pagare. Un ragionamento logico, che è poi alla base del ricorso al Tar. In questo modo il problema sarebbe stato risolto. Troppo semplice, devono aver detto in Giunta regionale.
Il subemendamento
“Succede cosi che in Aula del Consiglio "il mio" emendamento viene subemendato ed ecco ricomparire (nella LR n 22 dell' Agosto 2016) la possibilità di ritornare a chiedere prima i soldi ai cittadini e di definire successivamente per quali opere. In aula Lega e alleati hanno votato a favore. Ed ora – conclude Alloni - si vorrebbe che i comuni spendano 30 mila euro per un ricorso al Tar che obbligherebbe Regione e Consorzio a spenderne altrettanti: tutti soldi pubblici, più o meno gli stessi che le famiglie di Crema dovrebbero pagare per la contribuenza. Le prime mosse del candidato sindaco di Lega e Destra sono un po’ maldestre. Si documenti meglio ed eviti brutte figure”.
La soglia minima
A concludere il giro l’assessore Matteo Piloni: “Zucchi dovrebbe rivolgere i suoi dubbi ai suoi principali sostenitori, Lega e Maroni. Sono stati loro a volere tutto questo con tanto di delibera di Giunta lo scorso 29 dicembre. Nello specifico della città di Crema i contribuenti (i proprietari di immobili) che si troveranno a pagare saranno circa il 30% di tutti i potenziali. Questo in quanto è stata considerata la soglia minima di riscossione pari a 12 € . Si prevede che il 70% dei contribuenti rimanga sotto soglia e una parte della città non è inclusa nel territorio di competenza del Consorzio di Bonifica. Presumibilmente tutte le abitazioni residenziali economiche o di media fascia saranno escluse o si troveranno una cifra di poco superiore alla soglia; il contributo è annuale. Il contributo di bonifica inoltre è deducibile, purché l'immobile non sia locato”.
Interlocutori e dirette competenze
“In questi anni da assessore all'ambiente – prosegue Piloni - ho toccato con mano la difficoltà di avere più interlocutori per le diverse rogge della città. Questa modifica fa si che a Crema tutti i corsi d'acqua demaniali (Rino, Cresmiero, Serio Morto, Molinara, Morgola, Senna), sono di diretta competenza e responsabilità del consorzio Dunas, al quale verrà passato anche lo scolmatore a nord di Crema, realizzato proprio a difesa idraulica della città. In pratica l'amministrazione avrà quindi un unico referente. Questo ha già permesso di attivarci per risolvere alcuni problemi, non ultima la rimozione dei tronchi sotto il ponte di via Cadorna che, pur non essendo di loro competenza, ha visto il consorzio attivarsi per risolvere un problema”.
“Gli amici in Regione”
“In sostanza – conclude Piloni - Zucchi quindi chieda ai suoi amici in Regione del perché di questa balzello. Che comunque in città interesserà (quando sarà) pochi cittadini, e semplificherà la gestione e gli interventi nelle rogge, che è quello che chiedono i cittadini”.