03-10-2024 ore 11:07 | Politica - Crema
di Giulia Tosoni

Ponte di via Cadorna. 'Siamo ancora nel campo delle probabilità, troppi se e nessuna certezza'

“Siamo ancora nel campo delle probabilità, troppi se e nessuna certezza. Anzi una, la più preoccupante: nessuno ponte provvisorio mentre si eseguiranno i lavori che, se tutto va bene, non si sa quando incominceranno e tanto meno quando finiranno”. Così il consigliere di Italia Viva, Simone Beretta, ha commentato il recente comunicato stampa del comune di Crema sugli ultimi aggiornamenti del ponte di via Cadorna. “Oggi la Soprintendenza si aprirebbe, si dice, ad una nuova proposta del comune che prevede un nuovo progetto, il terzo, tenendo di conseguenza in stallo il divenire di un ponte ammalorato e che subisce peggioramenti ogni giorno che passa. Che disastro”.

 

La variante migliorativa proposta

Come si legge dal comunicato è stata studiata dai tecnici incaricati e dall’Utc del comune una variante migliorativa, che prevede il mantenimento delle sole due spalle del ponte e quanto sia possibile conservare dell’impalcato. Sulla questione tecnica è intervenuto l’architetto Renzo Bettinelli: “cambiano per la terza volta il progetto, adesso mantengono solo le spalle, ma non dicono in quanto tempo e non si capisce come questa idea fulminante garantisca tempi più brevi. Siamo curiosi di vedere il terzo progetto, studiato dalle stesse persone per capire dove stia l'idea innovativa descritta”. 

 

‘Non è un bene artistico’

Tante le considerazioni del gruppo di Italia Viva, già fatte presenti con la presentazione del secondo progetto. “Se lo stato di degrado del ponte, la normativa di riferimento e il modello di calcolo sono rimasti uguali, che cosa ha determinato la modifica sostanziale del progetto? Perché gli interventi aggiuntivi previsti con il secondo progetto, se considerati indispensabili, non sono stati inseriti già nel primo progetto, arrivato fino alla gara di appalto e all’assegnazione dei lavori? Ci si chiede che senso abbia questa operazione. Alla luce delle considerazioni sul concetto di bene culturale è sicuramente importante mantenere la conoscenza dell’immagine del ponte, della tecnologia e delle tecniche costruttive, del suo impatto paesistico ma va anche considerato che non siamo in presenza di un bene artistico in senso stretto. Sembrerebbe possibile autorizzare un rifacimento a piè d’opera delle parti non conservate, per ridurre i tempi di intervento”.

 

La connessione con il ponte provvisorio

“L’amministrazione comunale ha presentato un documento redatto dallo studio di ingegneria Percudani che analizza i flussi di traffico sul ponte e sulla viabilità limitrofa e studia gli scenari del traffico nel caso dell’inserimento di un ponte provvisorio. La prima ipotesi vede la deviazione di via Cadorna lungo il Serio con un attraversamento in prossimità della Buca e sbocco al semaforo del viale di santa Maria. Questa soluzione indurrebbe un flusso bidimensionale nell’ora di punta del mattino di oltre 1.100 veicoli e il raddoppio del traffico in via Stazione. La seconda proposta prevede una deviazione da via Cremona, lungo la ciclabile verso la passerella Bettinelli e con sbocco su via IV Novembre. Un terzo scenario, senza la costruzione del ponte provvisorio, vede la modifica con sdoppiamento delle corsie di marcia sulle rotatorie di via Macello e di via Piacenza, in modo da facilitare l’immissione nelle stesse. In sostanza, lo studio eseguito afferma che il ponte provvisorio non risolverebbe in modo significativo il problema del traffico, ma garantirebbe una connessione rapida con la città per i residenti di san Bernardino, Castelnuovo e Vergonzana. Ai posteri l’ardua sentenza”.

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