Flash, selfie, strette di mano: la star della mattinata è Matteo Salvini, segretario della Lega Nord stamani a Crema per sostenere la candidatura di Enrico Zucchi. Ad attenderlo, già un’ora prima dell’arrivo, un nutrito gruppo di fan – chi con la maglietta bianca e la scritta Crèma in verde, chi con foulard, cravatte e spillette marchiate Lega. Grande la fibrillazione che ha accompagnato l’intera mattinata. Per i leghisti la competizione è più accesa che per altri: lo si vede nell’esaltazione, lo si sente nelle grida estatiche riservate al segretario, lo si coglie nella rabbia dei fischi quando il camper del tour elettorale del sindaco passa a pochi metri dal raduno.
L’appello al voto
Dopo il bagno di folla, Salvini ha incontrato Zucchi nella sede della Lega in via XX Settembre. “Dobbiamo andare a bussare alla porta degli indecisi, degli, incazzati, dei delusi e dei depressi, perché è lì che il Pd conta di sopravvivere. In questo momento nessuno parla di elezioni – ha affermato il segretario – e questo su preciso ordine del Pd, perché sanno bene che meno gente andrà a votare e più a loro andrà bene. Qui c’è un bel clima. Ad oggi forse siamo gli unici che stiamo facendo una campagna elettorale di questo tipo. Qualcuno diceva: piazze piene, urne vuote. Io anzitutto sono contento delle prime. Poi, confido nelle urne piene. Non è solo un voto locale, è un voto nazionale”.
Raggiungere le persone
La filosofia che Salvini vuole imprimere agli ultimi giorni di campagna elettorale è chiara: “bisogna passare meno tempo a parlare tra di noi e di più nei negozi e nelle case popolari”. “Abbiamo davanti una settimana e poco più – ha affermato Zucchi – l’obiettivo è raggiungere gli indecisi manifestando i valori che abbiamo inserito nel nostro programma elettorale, rispetto al quale la Lega ha fatto da traino. Dobbiamo diffondere i principi che abbiamo inserito all’interno, e amministrare il Comune di Crema non grazie al potere del governo, bensì alla coesione che si crea riunendosi attorno a questi valori, come l’autonomia e la sicurezza”.
L’operazione selfie
Solo il tempo delle foto di rito, e poi di nuovo in strada. Rotta sul mercato di via Verdi, dove la folla adorante degli attivisti ha seguito il leader nel volantinaggio. Rapido giro tra i banchi della prima pensilina, tra lo stupore di alcuni commercianti e le sensazioni contrapposte di sostenitori e detrattori del segretario del Carroccio. Poi ancora foto, molte foto, solo foto: bloccato da giovani e non-più-giovani, Salvini ha dovuto prestare il sorriso per le decine di persone che volevano una foto ricordo della mattinata. Chi con l’amica, chi con la mamma, chi con il figlio: tutti vogliono un selfie, nell’era della social media politic.