03-03-2025 ore 17:13 | Politica - Lombardia
di Angelo Piccolo

Modifiche al regolamento delle assegnazioni: case popolari per Polizia locale e sociosanitari

Regione Lombardia include la Polizia locale tra le categorie di lavoratori che possono ottenere appartamenti pubblici a canone concordato, come già avviene per le altre forze di Polizia, i Vigili del Fuoco e le Forze Armate, così da facilitare la permanenza degli agenti sul territorio. Il provvedimento è contenuto nelle modifiche al regolamento regionale dei servizi abitativi pubblici approvate dalla giunta, su proposta dell’assessore alla casa e housing sociale, Paolo Franco. Tra le novità introdotte anche la possibilità per gli enti di riservare alloggi ai genitori separati o divorziati non assegnatari della casa coniugale e agli infermieri e in generale ai lavoratori del sistema sociosanitario. Prevista anche la possibilità di emanare specifici avvisi per i disabili gravi o di individuare categorie di persone che possono beneficiare degli alloggi pubblici per motivi di particolare rilevanza sociale.

 

Dare risposte dal tema del diritto alla casa

“Le novità approvate – sottolinea l’assessore Franco - puntano a semplificare i criteri di assegnazione e tutelare le fragilità, ovvero due pilastri della ‘Missione Lombardia’, il piano di rilancio delle politiche abitative regionali. Introdurre miglioramenti normativi significa porre le basi per fornire risposte efficaci sul tema del diritto alla casa, interpretando i cambiamenti in atto nella società”

 

Polizia locale e sociosanitari

“Le misure riguardanti gli appartenenti alla Polizia locale e il personale del settore sociosanitario, ampliano le politiche che come Regione stiamo già mettendo in campo per aiutare i lavoratori dei servizi essenziali, ovvero coloro che fanno funzionare i territori ma faticano a trovare una soluzione abitativa praticabile, con il rischio che determinati servizi vadano in sofferenza per la carenza di personale. Inoltre in questo modo si favorisce il cosiddetto ‘mix abitativo’ rendendo più eterogeneo il tessuto sociale dei quartieri popolari. In particolare, ho fortemente voluto inserire gli agenti della Polizia locale nelle categorie di persone che possono beneficiare degli alloggi, al pari delle altre Forze di Polizia e Forze Armate. Un modo per sostenere chi lavora per tutelare la sicurezza e l’incolumità di ciascuno di noi. Gli operatori di Polizia rischiano la propria vita tutti i giorni e meritano ogni supporto da parte delle istituzioni. Regione Lombardia è concretamente dalla loro parte e li ringrazia per l’impegno, la competenza e la dedizione che mettono al servizio della comunità”.

 

Modifiche nelle graduatorie 

La revisione del regolamento regionale è stata anche l’occasione per introdurre modifiche finalizzate a privilegiare, nelle graduatorie, i punteggi derivanti dalle condizioni di disagio abitativo e familiare rispetto a quelli che considerano l’anzianità di residenza. Su questo tema, oggetto anche delle indicazioni poste dal Tribunale di Milano, sono state rafforzate alcune modifiche già prefigurate nel primo provvedimento di adozione: in particolare vengono ridotti i punteggi per la residenza in modo che non siano superiori nel massimo a quelli per le altre condizioni di disagio familiare e abitativo; si dispone che i punteggi per la residenza in comune siano cumulabili solo se collegati a condizioni di disagio familiare o abitativo e che anche ai richiedenti con un periodo di residenza minimo o inesistente sia riconosciuto un punteggio. Inoltre si incrementano i punteggi per alcune condizioni di disagio abitativo come ad esempio per gli sfrattati; e si aumentano i punteggi previsti per la condizione economica in modo che non siano inferiori nel massimo a quelli previsti per la residenza in Regione.