Nella riunione odierna, i sindaci dell’area omogenea cremasca hanno convenuto sulla necessità di raccomandare alle società sportive di prendere visione del decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri (integrale in allegato), raccomandando “di valutare l'opportunità di effettuare allenamenti solo con riferimento alle prime squadre, impegnate in campionati nazionali o regionali, in considerazione della necessaria tutela della salute pubblica degli atleti e di tutta la comunità e della coerenza con la sospensione della attività didattica di ogni ordine e grado, ai fini della limitazione delle occasioni di contagio”.
Ospedale di Crema
Come sottolineato dal presidente Aldo Casorati, durante l’incontro effettuato presso la direzione dell’Asst di Crema, sono state fornite rassicurazioni sulla capacità della struttura – fortemente provata – di reggere all’impatto. Appena conclusa l’emergenza l’ospedale Maggiore tornerà alle proprie specificità, non sarà quindi ‘destinato’ a specializzarsi sul Coronavirus. Il consigliere regionale Matteo Piloni ha sottolineato che il territorio farà sentire la propria voce “perché vengano rafforzati i presidi ospedalieri. Con la delibera 2903 sono stati stanziati 50 milioni di euro per tutti gli ospedali regionali: 2,5 milioni per Cremona e 2 milioni per Crema. Serviranno per l’acquisto di macchinari e per l’implementazione del personale”. Dopo il picco di 96 accessi (contro i 20 di san Donato, che ha un bacino decisamente maggiore rispetto a Crema), il pronto soccorso di Crema “sta tornando alla normalità”. Con discreta lentezza, si potrebbe aggiungere.
Categorie economiche
Il sindaco Stefania Bonaldi ha relazionato sugli incontri avuti nella giornata di ieri in Camera di Commercio a Cremona, sottolineando la coesione nella richiesta a Regione e Governo di “interventi a favore del credito e della liquidità delle imprese e dei lavoratori autonomi”, interventi “a favore del lavoro, utilizzando lo strumento del credito d’imposta”, interventi “a sostegno delle imprese e dei datori di lavoro, a cominciare da quelle del turismo e del commercio e dell’artigianato dei servizi che hanno subito le conseguenze della crisi per il venir meno delle prenotazioni e delle vendite di prodotti e/o servizi”. E ancora che “siano sospese o prorogate le scadenze degli adempimenti civilistici, fiscali e previdenziali”, “azioni a tutela del nostro export, della nostra zootecnia e del nostro settore primario e delle imprese dell’artigianato”. Una volta conclusa la fase emergenziale, ritenendo che “l’attuale crisi sia di medio periodo” e quindi “in grado di condizionare a lungo il nostro sistema economico e sociale”, si ritiene necessario “attuare investimenti importanti per recuperare la “reputazione” del nostro brand e la competitività del nostro territorio”.
Assistenza domiciliare minori
Per quanto concerne il sostegno all’assistenza domiciliare minori, in serata e nella prima parte della giornata di domani (mercoledì 4 marzo), verranno sondate le cooperative che si occupano del servizio, per valutare la possibilità – come espressamente richiesto dall’Anffas di Crema ai sindaci – di assicurare continuità educativa a tutte le persone con disabilità almeno in questa settimana di chiusura degli istituti scolastici. Al momento non è confermata (ma è possibile) che le scuole della provincia di Cremona restino chiuse un’altra settimana. Escluso che il Cremasco divenga zona rossa, cosa che invece pare prossima (sarà il Governo a decidere a breve) per il territorio di Alzano, visto che l’area bergamasca è gravemente colpita dall’epidemia Covid-19.