03-01-2024 ore 20:35 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Variante di Campagnola. Obiettivo unanime: ‘completare il tracciato della gronda nord’

Per la “variante all’abitato di Campagnola della provinciale 19 tra Crema e Capralba” anche il 2023 si è chiuso con “l’impossibilità di addivenire ad un accordo tra i comuni di Campagnola Cremasca, Capralba e Casaletto Vaprio e la Provincia di Cremona”. Il nuovo anno si aprirà con l’obiettivo di realizzare “un tracciato condiviso”. O meglio: “Nel corso del 2024 il comune di Crema – si legge nel Dup 2024-2026 approvato nei giorni scorsi - proseguirà l’interlocuzione in corso con la regione Lombardia e la provincia di Cremona per proseguire nell’iter amministrativo e procedere, conseguentemente, con l’avvio della progettazione dell’opera”. Il tracciato precedente aveva ottenuto un finanziamento di sette milioni di euro della regione. L’obiettivo rimane quello di “garantire una connessione adeguata e rapida dell’area industriale cittadina di via Bramante con la viabilità primaria regionale e nazionale”.

 

La gronda nord

L’amministrazione comunale è fortemente intenzionata a “superare la pericolosa impasse creatasi, contraria agli interessi relativi allo sviluppo economico della città”. Ecco il motivo per cui alle categorie economiche e agli imprenditori dell’area interessata ai lavori, agli enti pubblici coinvolti dall’iniziativa, è stato proposto di “realizzare il collegamento con l’area industriale attuando la previsione già contenuta nel Pgt”, il piano di governo del territorio, ovvero il completamento della cosiddetta gronda nord. Il progetto, spiega il sindaco Fabio Bergamaschi, “ha riscontrato il favore unanime degli interlocutori”. L’opzione progettuale “è stata condivisa anche con l’assessorato regionale alle infrastrutture, che si è impegnato a recepire l’indicazione formalizzata dal

territorio”.

 

Tracciato decisamente migliore”

Il completamento della Gronda nord – ribadisce Bergamaschi – costituisce una validissima alternativa alla realizzazione della variante di Campagnola Cremasca”. Anzi, il “tracciato risulta essere decisamente migliore sotto una molteplicità di profili: consente il forte contenimento del consumo di suolo, considerando la lunghezza del tracciato di molto inferiore a quella originariamente prevista; consente la razionalizzazione e l’ottimizzazione dei collegamenti viabilistici esistenti, con il completamento del tracciato realizzato solo a metà nel 2007 (nel tratto tra via Milano e via Treviglio), il declassamento di via Indipendenza a strada urbana e la risoluzione del forte congestionamento veicolare del quadrante tra via Bramante, Caravaggio, Gaeta e del Picco, irrisolto dal sottopasso di via Indipendenza”. E ancora: “è coerente al progetto del Pgt, che da oltre un decennio prevede la realizzazione dell’infrastruttura”. Ultimo, ma decisamente importante, “permette di contenere la spesa pubblica: è vero che dovsuperare con un manufatto sia il canale Vacchelli che la ferrovia (costerà almeno il doppio di quanto ad oggi stanziato dalla regione con la l.r. 9/2020), ma il prolungamento della Gronda rimarrebbe una necessità che Crema dovrebbe comunque soddisfare a proprie spese in un futuro non remoto”.

 

Il duplice beneficio

La prima parte del tracciato, nota come ‘gronda nord’, è stata aperta nel 2007: va dal centro commerciale Gran rondò a via Treviglio. “Nonostante l’incompletezza dell’opera (i cui programmi già prevedevano il suo prolungamento fino a via Caravaggio per raggiungere via Bergamo, attraverso la viabilità della zona industriale in parte esistente e in parte da realizzare) questa infrastruttura – sostiene Bergamaschi - ha già catturato un traffico consistente, dello stesso ordine di grandezza di quello di via Libero comune e superiore al traffico di via Indipendenza”. Completare il tratto mancante “tra via Caravaggio e via Treviglio produrrà un duplice beneficio: mettere a sistema la viabilità di transito dell’intero settore nord-ovest, riducendo il tempo di percorrenza dei flussi provenienti dalla zona produttiva ed artigianale verso le principali direttrici (Milano o Cremona), e consentire un ulteriore forte declassamento viario di via Indipendenza, con un suo recupero ad un ruolo completamente urbano; operazione rafforzata dalla realizzazione del sottopasso di via Gaeta”.

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