Il vice sindaco di Torlino Giuseppe Figoni entra nel merito della nostra inchiesta sulla sanità territoriale evidenziando la necessità di intervenire su due aspetti fondamentali. Il primo riguarda “l’importanza di rimpolpare la medicina territoriale ormai ridotta all’osso, dopo i numerosi tagli di questi ultimi anni”. Il secondo è legato ai bisogni delle persone diversamente abili. “Hanno diritto a proseguire con i loro progetti. Villa Laura, centro per ragazzi autistici, con il secondo lockdown è fermo”. Figoni, così come la maggior parte dei sindaci intervistati, conviene sul bisogno di riaprire centri sanitari e assistenziali secondari, come Rivolta d’Adda e Soncino “che hanno reparti vuoti”, per poter “snellire il lavoro dell’ospedale cittadino”. Al riguardo lo scorso 25 luglio aveva presentato una mozione per il trasferimento della sede di Ats Val Padana da Mantova a Cremona: mozione approvata all’unanimità.
Servono più medici di famiglia
“È necessario aumentare i posti letto. Molte persone, in particolare gli anziani, pur non avendo patologie gravissime necessitano di assistenza perché sole o fragili. In questi casi urge il ricovero in strutture di cure intermedie. È qui che si inserisce la riapertura di reparti in centri, come, Rivolta, Soncino o Soresina perché ci sono persone che non possono essere assistite a domicilio. A Torlino, nella seconda fase del lockdown, non abbiamo avuto casi particolari. I pochi positivi si sono curati a casa, ma non per tutti è così. Parlo soprattutto per i paesi più grandi”. A livello locale, Figoni ricorda l’iter lungo e articolato, per poter avere, in paese, ancora il medico di base dopo il pensionamento del precedente. “Il medico prestava servizio a Torlino, Capralba, Pieranica e Quintano. In paese, il sostituto non era previsto. I pazienti si sarebbero dovuti spostare a Capralba o in altri comuni. Impossibile per molti. Come amministrazione ci siamo subito attivati e grazie anche all’interessamento di Mario Andrini dell’Ats, abbiamo a disposizione il medico, nel nostro ambulatorio, completamente riqualificato, un giorno alla settimana”. Il desiderio di Figoni è recuperare la medicina di prossimità di tanti anni fa, quando il medico si recava a domicilio dai pazienti. “Chi sta veramente male molto spesso non riesce ad andare in ambulatorio. Ricorre quindi al pronto soccorso, spesso congestionato a tal punto da dover attendere molte ore. Si potrebbe risolvere con altre strutture in grado di farsi carico di alcune urgenze del Ps”.
Villa Laura
I progetti di Villa Laura, con CremAutismo, stavano finalmente riprendendo ma "con il secondo lockdown si è fermato tutto. La gestione è in mano all’Ats, che per ragioni di sicurezza, ha deciso di chiudere momentaneamente. Speriamo di poter riaprire almeno in primavera. Io come volontario e vice sindaco monitoro la situazione e aiuto anche nella realizzazione dei progetti. Ultimamente Villa Laura, di proprietà della diocesi di Crema, era utilizzata da diverse associazioni cremasche che si occupano di disabilità. Con il progetto regionale Vita, abbiamo ottenuto 100 mila euro da Regione Lombardia, in tre anni, per iniziative legate all’autismo. A volte, alcuni gruppi, si fermavano nella struttura anche per un intero fine settimana. Di fronte alla villa è stato completato un intervento, da 20 mila euro, grazie a fondi regionali, per la messa in sicurezza della strada che porta a Cascine”.