02-09-2024 ore 09:34 | Politica - Crema
di Annamaria Carioni

Festa de l'Unità di Crema. Bonaccini boccia la Meloni, il governo e 'i fomentatori di odio'

Domenica 1 settembre 2024 la festa de l'Unità di Crema, nella sua penultima sera di svolgimento, ha ospitato l'intervento del presidente del Partito Democratico Stefano Bonaccini. Un numeroso pubblico ha atteso, nella corte del podere di Ombrianello, l'ex presidente della regione Emilia Romagna, governata per dieci anni dal 2014 al 2024, per ascoltare le sue autorevoli posizioni sui più discussi temi di attualità, sulla situazione italiana e sullo stato di salute del PD. Sul palco insieme a lui il coordinatore cremasco del partito Daniele Qalliaj ed il segretario provinciale Vittore Soldo.

 

Pronti, via!
“C'è bisogno di stare tanto tra le persone”. Con queste parole è iniziato l'intervento del neo eletto al Parlamento Europeo, che ha ricordato le figure di Enrico Berlinguer, di cui quest'anno ricorre l'anniversario dei quarant'anni dalla morte e di Giacomo Matteotti, assassinato dai fascisti cento anni fa. “Il rischio di ascoltare chi parla alla pancia e non alla testa è sempre molto presente”. Secondo il politico modenese per arginare l'avanzata della destra, anche sulla scia degli ottimi risultati conquistati nella scorsa tornata di elezioni amministrative, il Partito Democratico deve mostrarsi più unito che mai e cercare di allargare le alleanze e i consensi.

 

Meloni bocciata
Dicendosi convinto che l'attuale governo non possa arrivare al termine della legislatura, Bonaccini lo ha bocciato su tutta la linea, salvandone solo in parte l'operato in politica estera: non ha risparmiato critiche sulla negazione dell'emergenza climatica e sulla totale incapacità di gestire le allerte. Il politico ha citato come esempio i 9 miliardi di danni, causati dall'ultima alluvione in Emilia Romagna, ricordando che nemmeno un soldo è arrivato ai superstiti per le inefficienze del governo. Anche la transizione ecologica è stata gestita in modo disastroso: il presidente ha rivendicato la sua iniziativa di realizzare a Ravenna nella sua regione un rigassificatore, che, insieme a quello di Piombino, garantirà all'Italia di evitare in futuro di dipendere dal gas russo. 

 

Le sfide del PD
L'europarlamentare ha parlato con enfasi di battaglie giuste da combattere, di fronte ad un governo di destra che non riesce a garantire le promesse fatte agli Italiani. “La fotografia della squadra di volley femminile, medaglia d'oro alle Olimpiadi di Parigi, è la miglior risposta ai Vannacci di turno o a chi chiede qual è l'Italia di oggi”.  L'alternativa ad un governo di destra, che non rappresenta il Paese, non può essere messa in campo senza il Partito democratico, che deve crescere compatto fino al traguardo del 30 percento di voti.

 

Sanità e scuola: diritti negati
Intorno ai due temi caldi del recente dibattito politico e sociale, Bonaccini non ha dubbi: “E' evidente che stiamo parlando di diritti negati - ha affermato con forza, parlando dello Ius Scholae  - Si tratta di bambini nati in Italia, che qui hanno frequentato il ciclo di studi, che hanno il diritto di essere considerati italiani”. Anche la sanità è un problema nel cremasco, così come in tutto il Paese per la carenza di medici di medicina generale, i tempi di attesa per le visite specialistiche, la situazione disastrosa della medicina di comunità. Bonaccini denuncia la mezza verità meloniana sull'aumento delle risorse nel fondo sanitario pubblico, che deve essere rapportato ai costi delle prestazioni mediche: “Se vi trovaste nel portafoglio cento euro in più di stipendio o di pensione, sareste contenti, ma se contemporaneamente il costo della spesa e delle bollette fosse triplicato?”

 

L'odio fomenta l'odio
Non sono mancati accenni alle pesanti questioni internazionali della guerra tra Russia ed Ucraina, del conflitto israelo-palestinese e della situazione di totale mancanza di diritti delle donne afghane, in merito ai quali Bonaccini ha ribadito il ruolo più autorevole che l'Europa dovrebbe giocare, “perchè è unita nella moneta, ma non lo è ancora nelle politiche fiscali, sociali, ambientali e di difesa” e non ha peso nelle strategie internazionali. “Bisogna scommettere sulla democrazia”.

3179