Valutare la partecipazione in Scs e un’eventuale diverso assetto delle partecipazioni. Questa in estrema sintesi la richiesta della Corte dei conti al comune di Crema. Entro il 31 dicembre di ogni anno gli enti locali devono effettuare una analisi dell’assetto complessivo delle società di cui detengono partecipazioni, dirette o indirette e nel caso sono tenute a predisporre un piano di riassetto per la loro razionalizzazione, fusione o soppressione.
L’attività istruttoria
Nell’agosto del 2023 la Corte dei Conti ha effettuato un’attività istruttoria sui Piani di razionalizzazione delle società partecipate negli anni 2020, 2021 e 2022 del comune di Crema, chiedendo all’amministrazione dei chiarimenti sulle partecipazioni in Reindustria, Banca popolare etica, Consorzio informatica e territorio, Cremasca servizi srl e Società cremasca servizi srl. La Corte ha riscontrato “partecipazioni plurime in società indirette e la partecipazione in società con soggetto sociale analogo, nonché in società di fatturato annuo inferiore a un milione e prive di dipendenti”.
La deliberazione
Il sindaco Fabio Bergamaschi e il segretario generale hanno partecipato ad un’adunanza pubblica, richiesta dal magistrato e concessa dal presidente della sezione prima che i risultati dell’istruttoria venissero sottoposti al Collegio. Il sindaco ha sottolineato l’approccio dialogante del dispositivo, “che non censura in alcun modo l’operato dell’Ente”. Ha apprezzato l’assenza di perentorietà e dato conto della richiesta di un’attenta valutazione della “sussistenza delle condizioni legittimanti la partecipazione in Scs”, oltre alla “possibilità di un’integrazione funzionale delle attività in affidamento alle diverse società”. L’11 settembre 2024 la sezione regionale di controllo per la Lombardia della Corte dei conti ha stabilito che il sindaco e il presidente del consiglio comunale informassero il consiglio comunale e l’organo di revisione della deliberazione assunta, da pubblicare anche sul sito del comune.
Il futuro
Durante la seduta di ieri sera Bergamaschi ha anticipato che sono in corso delle riflessioni sulla “partecipazione in Scs” e “l’eventuale diverso assetto delle partecipazioni che possa in modo analogo perseguire gli indirizzi dell’amministrazione”. In sostanza, l’invito della Corte dei conti verrà raccolto, certo, però “senza particolari patemi”. Corte che ha evidenziato positivamente la liquidazione di Cremasca servizi, “che va ad ovviare a quella che poteva essere valutata come una duplice partecipazione”. Per quanto riguarda la partecipazione in Reindustria, ha preso atto del “passaggio da società in house e del raggiungimento del milione di euro di fatturato”. Il focus della Corte riguarda Cremasca servizi srl (detenuta dal comune di Crema e da Consorzio It, ovvero dai comuni del territorio): al riguardo “qualsiasi eventuale alternativa rispetto all’assetto societario odierno dovrà essere necessariamente concordato con i soci”. Le valutazioni “sono aperte”.