01-10-2024 ore 11:43 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Decreto sicurezza. Tacca: ‘scempio autoritario, si risponde alla crisi sociale con la galera’

Durante il consiglio comunale di ieri Donatella Tacca ha espresso “preoccupazione” per il decreto Ddl sicurezza, “o decreto di criminalizzazione del dissenso”. Secondo la consigliera di maggioranza, “nel decreto ci sono delle norme liberticide. Si vogliono reprimere le proteste, anche pacifiche, pure contro le gravi opere. Abbiamo visto delle aggravanti che riteniamo abbiano un profilo di incostituzionalità. Norme davvero terribili contro le detenute madri e i loro bambini fino a un anno, che prima non di poteva e ora si potranno mandare in carcere”.

 

Stretta repressiva”

Per l’esponente del Partito democratico si tratta di “una stretta repressiva e securitaria che non porterà maggiore sicurezza in questo Paese. Queste norme sono sbagliate e continueremo a contrastarle col lavoro dei nostri rappresentanti in Parlamento. È particolarmente importante parlarne erché si tratta di un passo indistro rispetto persino al codice Rocco, di epoca fascista. Introducono nuovi 20 reati, inaspriscono delle pene già esistenti, ma solo in una direzione, per la gente comune, per chi manifesta dissenso politico, per chi esprime resistenza passiva, mentre creano spazi sempre maggiore di impunità per la classe politica, per i colletti bianchi, destrutturano le norme contro la corruzione, aboliscono l’abuso di ufficio. Uno scempio autoritario, si risponde alla crisi sociale con la galera”.

 

Reato di non obbedienza

Tacca ha concluso “col preoccupante reato di non obbedienza agli ordini impartiti in carcere dalle guardie carcerarie ai detenuti: esclude ogni forma di protesta, come se il carcere fosse la terra del crepuscolo dei diritti dell’essere umano”. Non è consentita “neppure la protesta contro le proprie condizioni di detenzione, in istituti di pena che scoppiano e il cui disagio strutturale è al centro di un dibattito che in questi ultimi giorni sembra essersi sopito”. Da segnalare l’intervento critico della Lega. Andrea Bergamaschini ha sostenuto sia stata “una mera provocazione ai consiglieri” e una “comunicazione non sostenuta da argomentazioni giuridiche”.

 

Iter legislativo

Il Decreto sicurezza è stato approvato alla Camera lo scorso 18 settembre. Il provvedimento in materia di sicurezza e ordine pubblico è stato presentato dal centrostra: ha ottenuto 162 voti favorevoli, 91 contrari e 3 astensioni. Ora passa in Senato, dove Matteo Salvini ha chiesto un percorso accelerato per evitare blocchi o rallentamenti visto il crescente dissenso.

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