Il consiglio comunale di Crema ha approvato il bilancio 2022 dell’azienda farmaceutica municipalizzata a maggioranza: da segnalare il voto fortemente contrario della minoranza di centrodestra. Bilancio chiuso in utile di 236.009 euro, con un incremento di poco più del 14 per cento, pari a 29.391 euro. In aumento anche i costi energetici (10 mila euro circa), avvertito principalmente nelle farmacie di Crema Nuova e Ombriano e i ricavi, assestati a 5,2 milioni di euro, in aumento del 3,89 per cento rispetto al 2021. Tutte le farmacie hanno registrato un incremento dei ricavi delle vendite e delle prestazioni: Pieranica (+10,42%), Crema Nuova (+5,86%) ed Ombriano (+2,57%), Nelle farmacie rurali di Casaletto, Costa e Gallignano l’incremento di fatturato è stato più contenuto.
Transazione benevola
Nella relazione del presidente del Cda, Antonio Geraci, ripresa in consiglio dalla vice sindaca Cinzia Fontana, è stata confermata “la conclusione del contenzioso con la ditta che si era aggiudicata l’appalto per la riqualificazione dell’edificio di via Samarani. Constatata l’impossibilità di trovare un accordo che portasse ad una revisione dei prezzi, come previsto dal decreto aiuti al 28 novembre 2022, si è pervenuti ad una transazione benevola, che ha soddisfatto entrambe le parti, ed ha dato avvio alla formalizzazione della risoluzione bonaria e definitiva del contratto di appalto”. Si prevede sarà positivo anche il bilancio 2023.
“Va tutto bene”
Venendo al dibattito, per Simone Beretta il bilancio delle farmacie municipali, “presentato come ottimo dalla maggioranza, in realtà è di gran lunga inferiore a quanto guadagna un privato. Avendo perso negli anni passati l’occasione di venderle, ora basta guadagnare qualcosa che ci dicono che va tutto bene”. Secondo Beretta “la questione andrebbe affrontata dall’area omogenea: all’epoca abbiamo fatto un grande sforzo per andare incontro ai piccoli comuni, ma ora l’area omogenea deve acquistarla. Delle sette farmacie dell’azienda, solo due sono a Crema. Siccome non gliele daremmo gratis, porteremmo a casa risorse subito e vivaddio, parte dell’utile finale”.
La mitica palazzina
Al centro dello scontro politico l’ormai annosa vicenda della “mitica palazzina di via Samarani”. Per Beretta “ormai è una barzelletta: in 12 anni non siamo riusciti a portare a compimento il progetto. Non è stato localizzato il posto e ora addirittura volete vendere l’area. C’è mancato poco che il centrosinistra ci facesse anche una sala da ballo. Va cambiato il presidente del consiglio di amministrazione e definito una volta per tutte il luogo in cui vogliono fare la nuova sede”. Per Forza Italia ha rincarato la dose Laura Zanibelli: “anche le farmacie private hanno un ruolo sociale, non solo quelle pubbliche”. Il contratto con la ditta che avrebbe dovuto realizzare la palazzina non è più in essere: “non voglio pensare che il piano iniziale fosse rendere appetibile commercialmente quell’area, venderla, ricavarne degli utili e poi eventualmente decidere che cosa fare. Non credo sia così, ma il problema rimane”. Il cda dell’Afm ha ricevuto un mandato: “la minoranza ha più volte ribadito la decisione del consiglio comunale”. Che par di comprendere, continui a non essere ascoltata.
Uno strumento delle politiche sociali
Per Donatella Tacca, Pd, la situazione è decisamente differente rispetto a quella dipinta dall’opposizione: “l’azienda ha una gestione economica stabile. È stato nominato il nuovo direttore di azienda e il fatturato, dopo le problematiche della pandemia, calato del 2 per cento nel 2020, negli ultimi due anni è risalito. La situazione del personale si è stabilizzata”. Afm risulta essere “uno degli strumenti delle politiche sociali del comune di Crema, visto che gli utili ogni anno sono reinvestiti nel welfare, che garantisce servizi per la cura dei cittadini, per anziani e disabili, o per i minori stranieri non accompagnati”. Ha una “grande importanza come spazio di primo ascolto e per calmierare la tariffazione, in particolare per gli anziani”. Non va dimenticata “la realtà in cui sono collocate”.
Il buco nero e il punto dolente
Tornando all’opposizione, “Via Samarani “non è più nemmeno un’odissea, ma sta diventando un buco nero”. Giovanni De Grazia (Fratelli d’Italia) ritiene che in una farmacia privata “esista uno sprint maggiore” e sia “più appetibile per l’utente”. Fratelli d’Italia, in sostanza, ha votato contro al bilancio, “perché non vediamo dei progetti concreti, che possano dare un valore aggiunto in termini economici e di servizi per i cittadini”. Tematica ripresa e approfondita da Maurizio Borghetti: “le farmacie possono anche non piacere o si può pensare di poter far meglio, ma è un dato di fatto che i numeri dicono che forse è l’unico servizio comunale che ci porta degli utili. Tutte le altre cose che fa il comune sono a debito”. Il punto dolente riguarda “le strutture. Tutte le farmacie sono in affitto, avevamo una struttura nella quale convogliare i servizi, ma sono 12 anni che si susseguono disastri. Avremmo potuto avere utili superiori, ma ci troviamo ancora una buca. È una vicenda al di là del bene e del male: 12 anni mi sembra una esagerazione, per questo votiamo contro”. Chiusura con Paolo Patrini, sempre per Fratelli d’Italia: il bilancio è mediocre, nonostante i tentativi di venderci fumo. Se non riuscite a chiudere una buca, la vedo dura anche sul futuro mantenimento della Pierina”.