Venerdì 3 luglio dalle ore 8.30 è prevista una mobilitazione davanti all'Ospedale contro la perdita della autonomia della Azienda Ospedaliera di Crema. I sindaci cremaschi hanno appreso con grande amarezza le ipotesi che hanno preso consistenza ieri presso la Commissione Consiliare III Sanità in Regione, intendendo riaffermare con decisione e fermezza la richiesta di autonomia dell'Azienda Ospedaliera.
Accorpamento con Cremona e Mantova
“Lo scenario che si prospetta – spiega il sindaco di Crema, Stefania Bonaldi - è la perdita d'autonomia del nostro ospedale, in un’unica ASST insieme a Cremona e al distretto di Viadana, ed inserita in una AST, nuovo ente di programmazione sovra provinciale, con Cremona e Mantova. Un'ipotesi semplicemente inaccettabile che nega la storia e la geografia del nostro territorio ed opera una forzatura intollerabile nel servizio ai cittadini”.
Storia virtuosa
“La nostra Azienda Ospedaliera si rivolge ad un comprensorio di 165mila abitanti ed è frutto di una storia virtuosa di razionalizzazione negli ultimi vent’anni; al contrario una autonoma Azienda Ospedaliera non solo dovrebbe rimanere, ma in un’ottica di area vasta, che supera i perimetri provinciali così come oggi li abbiamo in mente, potrebbe collegarsi con altre strutture come quelle di Lodi e del milanese, non certo con il Mantovano con cui, obiettivamente, non abbiamo nulla, ma proprio nulla, che ci lega e ci accomuna”.
Qualità del servizio
L'obiettivo è “mantenere e rafforzare le attività ed i servizi garantiti dalla nostra struttura a livello territoriale. Il momento è particolarmente delicato e importante – sottolinea Stefania Bonaldi – il tema non è certo la chiusura del nostro Ospedale, il cui presidio resterà, ma certo quello della qualità dei servizi che esso eroga. La perdita dell’autonomia comporterà il fatto che le decisioni che riguardano il nostro Ospedale, dalla assegnazione di risorse umane ai finanziamenti, verrà presa altrove. E’ un dato di fatto che più il luogo delle decisioni si sposta dai territori, più quegli stessi territori diventano periferia e faticano ad ottenere risorse e riconoscimento. Non vogliamo che questo avvenga a Crema”.