01-06-2022 ore 11:30 | Politica - Crema
di Gloria Giavaldi

Via Gramsci, 'casa di comunità pronta entro fine anno'. Lega: 'questa la sanità del futuro'

“La casa di comunità in via Gramsci sarà pronta entro fine anno. Lo stabile in questione si è rivelato quello più adeguato perché già riconosciuto dalla città come presidio sanitario”. Così il direttore generale di Asst Crema al dibattito organizzato ieri sera dalla Lega nella sala ricevimenti del Comune di Crema. Con lei anche Emanuele Monti, presidente commissione sanità di regione Lombardia, la parlamentare Silvana Comaroli ed il candidato sindaco di centrodestra Maurizio Borghetti. Come ha spiegato la Ramponi: “la caratteristica principale della riforma è quella di favorire l'integrazione tra ospedale e territorio. In questa direzione va la previsione di permettere convenzioni tra ospedali diversi per una migliore presa in carico. Giocheranno un ruolo essenziale i medici di base, con cui come Asst abbiamo già intrapreso un dialogo. Molti di loro hanno palesato la volontà di insediarsi nelle case di comunità”. Dopo quella di via Gramsci a Crema, una seconda sul territorio, meglio, nel distretto, verrà creata a Rivolta d'Adda insieme all'ospedale di comunità. “Il presidio santa Marta ha una spiccata vocazione riabilitativa e già fa uso di telemedicina e medicina digitale, così come previsto dalla riforma. Sarà un modello da seguire”. L'obiettivo non è “solo quello di creare nuovi luoghi e costruire muri, ma fornire servizi adeguati ai cittadini”.

 

L'impegno di regione

Per Monti è bene ricordare “che la sanità non ha e non dovrebbe avere un colore politico. Alcuni, tuttavia, quotidianamente la usano per fare battaglia politica. Ciò che resta oltre le polemiche sono solo i numeri, che confermano come regione in questo difficile periodo legato alla pandemia abbia fatto bene. Siamo stati i primi a reagire con le vaccinazioni, i primi ad avere una legge che istituzionalizza il volontariato e fornisce linee guida per la sanità del futuro. Con questa riforma abbiamo aperto il palazzo al territorio, perché era giusto che il territorio fosse partecipe. Abbiamo raddoppiato i fondi messi a disposizione dal Pnrr, 429 milioni di euro sono stati destinati alla medicina digitale e alla telemedicina, la vera sfida del futuro”. Ora è necessario “ripartire dai territori e chiedere convintamente allo Stato di intervenire sulle questioni di sua competenza”.

 

Rsa in rete

L'onorevole Silvana Comaroli ha posto l'accento sull'attuale stato delle Rsa. “Non sono più i classici ospizi di un tempo. Giocano un ruolo importante nell'assistenza di una buona fetta di popolazione, fanno parte di un sistema integrato e lavorano in rete con l'ospedale, le famiglie e i medici di base. Con l'evoluzione dei tempi, si sono adattate al concetto di cura, a partire dall'idea che molto spesso l'anziano non necessita di un'assistenza specialistica e quindi ospedaliera. La riforma va in questa direzione: promuove per alcune situazioni una presa in carico diffusa, sul territorio”. Poi l'attenzione si è spostata sull'emergenza che le Rsa hanno dovuto affrontare: “escono da un periodo critico in pandemia, dove molti dei nostri nonni hanno perso la vita e ora si trovano a dover fronteggiare la piaga del caro bollette, che in parte si ripercuote sugli stessi ospiti, in uno Stato che dà risorse ai furbetti per il reddito di cittadinanza e non agli anziani”.

 

Il nodo dell'ex tribunale

Borghetti è tornato di nuovo sul tema dell'ex tribunale: “non è adeguata, come struttura, all'erogazione di servizi sanitari, se non sostenendo investimenti elevatissimi, che nessuno oggi può sostenere. E allora perché non impegnarsi per riportare a Crema il tribunale? O spostare lì il giudice di pace in un'ottica di giustizia di prossimità”. Sul versante della sanità Borghetti ha spiegato di voler creare presso lo stabile dell'ex Misericordia un centro regionale per la cura di patologie neurodegenerative, “dove si faccia cura, assistenza, ma anche ricerca”. Un ultimo pensiero ai suoi avversari politici: “sono stato accusato di aver strumentalizzato il Covid. Durante la pandemia ho usato i social network per rassicurare o informare le persone. E da lì ho compreso di voler fare qualcosa di più per la città di Crema. Chi ha pensato che io abbia utilizzato il Covid per la mia campagna elettorale si deve solo vergognare. Ho un assoluto rispetto per le vittime di questo virus, che per me resta “il bastardo”.

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