Sono previsti 115 milioni di euro di investimenti per proseguire nel percorso di eccellenza del servizio idrico integrato in provincia di Cremona. Il nuovo Piano d’Ambito per il periodo 2024-2029, deliberato dal consiglio di amministrazione dell’ente governativo d’ambito di Cremona, permetterà al gestore unico dell’idrico cremonese di attuare un piano industriale ambizioso, all’insegna della crescita, dell’innovazione e della sostenibilità, per una gestione del servizio sempre più efficiente e di qualità. L’Assemblea degli azionisti, svoltasi nella serata di martedì 30 luglio presso gli spazi della fiera di Cremona ha dato il via libera all’unanimità agli investimenti per i prossimi sei anni. Una scelta in continuità al primo programma di interventi approvato dai soci nel 2018 che prevedeva uno stanziamento di 400 milioni di euro fino al 2043. Ad oggi, Padania Acque ha fatto opere per 182 milioni, in soli sei anni, con largo anticipo dunque rispetto al piano originario. Una stagione di investimenti che nel quadriennio appena concluso (2020-2023) ha portato sul territorio e per i cittadini 85 milioni, a fronte dei 35 previsti nell’anno 2018 per il medesimo periodo.
Circolo virtuoso
Il piano degli investimenti approvato aggiunge 185 milioni di euro ai 400 originariamente approvati nel 2018, arrivando a un totale di 585 milioni fino al 2043. Questo significativo incremento è stato reso possibile dalle strategie di innovazione e miglioramento dei processi industriali che Padania Acque ha saputo mettere in campo in questi anni, attivando un circolo virtuoso in grado di generare, oltre a eccellenti risultati di qualità e resilienza, maggiori flussi di cassa operativi e una conseguente incrementata capacità di realizzare investimenti mirati, costanti e consistenti. Un sistema gestionale che ha consentito di raggiungere risultati estremamente soddisfacenti: negli ultimi cinque anni la marginalità industriale è salita del 73 per cento, i consumi energetici sono scesi del 16 per cento, le perdite idriche si attestano a circa il 23 per cento, contro la media italiana del 42 per cento, con l’obiettivo al 2026 di scendere al di sotto del 21 per cento e del 20 per cento nel medio termine.
Stop alle perdite idriche
Nel 2025 è previsto un picco di investimenti che raggiungeranno quota 25 milioni di euro al fine di completare, entro il marzo del 2026, il maxi Progetto E.A.S.I. Efficientamento Reti Acquedottistiche tramite Sistema Integrato, un innovativo progetto integrato di gestione delle reti di distribuzione idrica finalizzato alla riduzione, e al successivo controllo e contenimento, delle perdite idriche. Secondo il metodo tariffario dell’autorità di regolazione per energia reti e ambiente, l’aumento tariffario medio consentito nel periodo di regolazione dal 2024 al 2029 sarebbe stato pari al 9,995 per cento annuo. L’Ato di Cremona e la conferenza dei Comuni hanno invece previsto un adeguamento tariffario medio del 6,3 per cento nell’ottica di minimizzare l’impatto sulla bolletta dell’acqua e di contenere la spesa per i cittadini. La spesa annua della bolletta dell’acqua nelle province limitrofe e comparabili, per caratteristiche orografiche e demografiche, a quella di Cremona è ben più elevata. Ad eccezione di Lodi, gli altri capoluoghi registrano infatti un costo per nucleo famigliare, calcolato sul consumo medio di 150 metri cubi annui, superiore
Case dell’acqua e risparmi per le famiglie
Nel corso dell’Assemblea è stato fatto il punto sul servizio pubblico, particolarmente apprezzato e utilizzato, delle case dell’acqua, il cui piano di installazione verrà terminato nei prossimi mesi. Ad oggi sono 103 su 113 i Comuni della provincia di Cremona dotati di una o più fonti o sorgenti di Padania Acque S.p.A., e presso i suddetti 103 Comuni sono installate 108 fonti con una popolazione servita di circa 340.000 abitanti. Nel corso del 2023 le 106 case dell’acqua in funzione in tutto il territorio provinciale hanno distribuito 18.118.000 milioni di litri di acqua di rete evitando di acquistare acqua in bottiglia per 7,6 milioni di euro. Un numero che fotografa, anche in ragione dell’incremento degli impianti, una crescita dei consumi di circa il 20 per cento rispetto al 2022, che aveva registrato un volume di circa 14.395.000 di litri prelevati. Risultano particolarmente interessanti i dati economici di stima dei costi evitati grazie alla fruizione delle case dell’acqua. Un nucleo famigliare composto da tre persone che preleva otto litri al giorno risparmia in acquisto di acqua in bottiglia circa 1.200 euro all’anno, mentre la famiglia che consuma sei litri al giorno risparmia quasi mille euro, un risparmio reale per le tasche dei cittadini.