Il mercato dei cosmetici halal dovrebbe passare dai 36.685 milioni di dollari del 2022 ai 79.863 entro il 2028, con un CAGR del 13,8% nel periodo 2022-2028. Sono i dati che emergono dal nuovo rapporto "Global Halal Cosmetics Market Forecast to 2028" di ResearchAndMarkets.com ( il precedente si fermava al 2027).
Il concetto di halal
I prodotti halal, che in arabo significa "lecito", "permesso", sono quegli alimenti, bevande e cosmetici realizzati secondo i precetti contenuti nel Corano e legati alla sicurezza, purezza e integrità. Il concetto di halal per lungo tempo è stato legato principalmente ad alimenti e bevande, ma nel tempo è diventato uno "stile di vita" che coinvolge anche i prodotti di bellezza e la cura della persona. I mercati dove i prodotti food halal sono già diffusi sicuramente oggi rappresentano quelli con il maggior potenziale anche per i cosmetici halal, ma guai a fermarsi al presente perchè in futuro le possibilità per questi prodotti sono destinate ad andare ben oltre queste aree geografiche. Come si vedrà in questo articolo, le ragioni che si celano dietro la scelta di questi prodotti sono tali da prevedere un grande sviluppo nei prossimi anni.
Mercato a livello mondiale
L'espansione dell'industria dei cosmetici halal a una base diversa di clienti ha portato ad un incremento di questo mercato in diverse aree geografiche. Oggi i cosmetici halal sono richiesti nel Nord America, Europa, Asia Pacific, Sud e Centro America, Medio Oriente ed Africa (MEA). Medio Oriente e Africa sono i mercati più grandi, ma l'APAC è la regione con il trend di sviluppo più alto. Anche in Europa, la crescita della domanda di questi prodotti che non contengono ingredienti di origine animale e sono realizzati secondo i precetti della legge islamica si deve più fattori. In primis, allo spostamento dei consumatori verso prodotti di bellezza con ingredienti naturali e biologici e su processi produttivi rispettosi dell'ambiente. Poi, al crescere della popolazione musulmana - negli ultimi 5 anni ha registrato una crescita del 2% contro l'1,5% della popolazione media (Fonte: Euromonitor) - e alla volontà di adottare prodotti che si allineino alle convinzioni religiose. Euromonitor sostiene che nel Regno Unito, dove il numero di musulmani è inferiore a quello di Francia e Germania, gli alimenti halal, che possono essere considerati un buon termine di paragone per il beauty, hanno una penetrazione maggiore e sono cresciuti esponenzialmente negli ultimi anni.
Prodotti sostenibili
Dal momento che i consumatori nell'Europa occidentale si stanno orientando verso ingredienti naturali, di origine vegetale o biologici, la migliore strategia per i marchi di cosmetici halal per affermarsi in questi paesi sarà quella di proporsi come marchi clean, naturali, vegan e biologici, piuttosto che puntare tutto sull'etichetta halal. Sicuramente questi prodotti possono contare su una certa trasparenza nella catena di approvvigionamento e su un rapporto personale con i clienti.
La tipologia dei clienti
Anche il fattore generazionale ha la sua importanza nello sviluppo di questi prodotti. Secondo Euromonitor, a trainare il mercato halal è la Generazione M. Secondo il Pew Research Center, la popolazione musulmana nell'Europa Occidentale è mediamente più giovane rispetto alla popolazione non musulmana. Nell’Europa occidentali i giovani tra i 16 e i 29 anni sono il 23% dei musulmani, percentuale molto più alta rispetto ai giovani non musulmani che rappresentano solo il 17% della popolazione europea totale. I musulmani tra i 30 e i 44 anni sono il 27% della popolazione musulmana totale, mentre i non musulmani di quella età sono il 20% della popolazione totale. Ciò rappresenta un potenziale per la bellezza halal perchè sono i Millennials a trainare i consumi nel beauty & pc. Nel 2017, un sondaggio rivelava che la frequenza d'uso di cosmetici tra le persone fra i 15 e i 44 anni è molto più alta che nel resto della popolazione. Dopo l'uscita dell'omonimo libro di Shelina Janmohamed, la Generazione M è diventata un modo per descrivere i giovani musulmani che "sono esperti di tecnologia, autonomi, che credono che la loro identità risieda sia nella fede che nella modernità".