I settori manifatturieri italiani si trovano a fronteggiare un drammatico aumento dei costi delle commodity energetiche, che sta mettendo a rischio la sopravvivenza di molte imprese. Il prezzo dell’energia elettrica continua a registrare valori record. Anche le quotazioni del gas naturale stanno registrando degli andamenti di crescita esponenziale. Il prezzo della commodity in Italia è cresciuto di oltre il 671 per cento da novembre 2020 a novembre 2021. Questa situazione comporta per la manifattura italiana un drastico incremento dei costi per la fornitura di energia. Tante industrie del settore sono impossibilitate a proseguire con le attività produttive. Una situazione paradossale, considerando che gli ordinativi sono ai massimi degli ultimi anni e ben oltre i livelli immediatamente pre-pandemia. A questo si aggiunge il fatto che i margini sono erosi completamente da costi che non possono essere trasferiti a valle sui clienti.
‘Le aziende rischiano di mettere in cassa’
L’assessore regionale allo sviluppo economico Guido Guidesi è stato il primo a lanciare il grido d'allarme ormai tre mesi fa. “I costi energetici rischiano di essere la Lehman Brothers del manifatturiero e questo non possiamo permettercelo, bisogna agire subito a livello europeo. L’Europa ha deciso di non decidere e di rimandare il problema. Bastava parlare, come facciamo quotidianamente, con gli imprenditori per capire ciò che stava e sta accadendo. Le imprese dei settori energivori hanno un ruolo chiave nel tessuto industriale italiano: generano 88 miliardi l’anno di valore aggiunto, con una forte vocazione all’export che vale circa il 55 per cento del loro fatturato, e sostengono 350.000 posti di lavoro diretti, numero che raddoppia a 700.000 persone calcolando anche l’indotto. La prospettiva per queste imprese è di non riuscire più a garantire ai clienti semilavorati e prodotti e aprire la prospettiva della cassa integrazione. Un rischio ulteriore è che rallenti e fermi l’economia circolare: molti dei settori energy intensive sono, infatti, anche riciclatori di rifiuti e di materie prime secondarie”.
Valorizzare il gas nazionale
Al di là della semplice constatazione di una situazione insostenibile, le associazioni imprenditoriali hanno anche elencato le possibili soluzioni. Le imprese chiedono interventi immediati. Occorre valorizzare la risorsa del gas nazionale, mediante una procedura di gas release per il periodo invernale e creando un meccanismo temporaneo che allochi. quote del gas estratto in Italia in sostituzione di quello importato alle imprese a ciclo termico, impegnate nella decarbonizzazione dei loro processi. Con uno sguardo di medio periodo serve riformare il mercato elettrico nazionale.