27-03-2015 ore 11:34 | Economia - Banche
di Gianni Carrolli

Riforma delle Popolari, Insieme per Ubi: “provvedimento da attuare al più presto”

È passato con 155 voti favorevoli e 92 contrati il decreto legge che riforma le banche popolari. Approvato 3 giorni fa al Senato, prevede – tra i vari punti – la trasformazione degli istituti con un patrimonio superiore agli 8 miliari di euro in Spa. L’Investment compact, così era stato rinominato, è stato salutato con favore dall’associazione Insieme per Ubi, che auspica venga attuato al più presto.

 

Aggregazione ed opportunità

“Una rapida adozione di un nuovo statuto – ha dichiarato il presidente di Insieme per Ubi, Mario Bianchi – consentirà al gruppo Ubi di valutare e cogliere le migliori opportunità offerte dal processo di aggregazione in corso nel settore bancario e riaffermerà l’attenzione della banca al perseguimento degli scopi sociali tra i quali preme ricordare il costante miglioramento della qualità dei servizi alla clientela e l’accrescimento di valore per gli azionisti. Visto che Ubi è sempre stata “avanti”, sarebbe bene muoversi anche questa volta prima delle altre ex Popolari”.

 

Autoriforma osteggiata

Secondo l’associazione Insieme per Ubi, la riforma “risolve lo stato di immobilismo che da troppo tempo contraddistingueva il comparto, ad eccezione di Ubi che aveva provveduto ad una significativa riforma del proprio statuto. Non si può non ricordare – concludono – che l’Associazione delle Banche Popolari, pur consapevole della situazione, non ha mai voluto concretamente dar seguito ad un progetto di autoriforma che molti azionisti ed osservatori da tempo auspicavano”.

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