26-10-2022 ore 14:28 | confcommercio
di Giovanni Colombi

La Confcommercio di Cremona e Crema in prima linea per "non spegnere" le imprese

È partita la nuova campagna social di Confcommercio Imprese per l’Italia “#SOSbollette – Non spegneteci!”, iniziativa che ha l’obiettivo di sostenere le imprese del terziario di fronte alla nuova pandemia energetica che sta mettendo in ginocchio interi settori. Confcommercio Provincia di Cremona, da sempre impegnata nel sostegno delle imprese del terziario, commercio, del turismo, dei servizi e del trasporto, per contrastare gli effetti del caro energia sulle bollette, che hanno raggiunto livelli preoccupanti per cittadini e imprese, scende in campo dando supporto alla nuova campagna social per rafforzare la richiesta di misure e interventi d’urgenza da parte del nuovoGoverno.

 

La protesta “Bollette in vetrina”

Come spiega Andrea Badioni, presidente di Confcommercio Provincia di Cremona, “da alcuni mesi stiamo affiancando a vario titolo le imprese associate nella loro lotta quotidiana al caro bollette con l’ausilio di numeri e indagini che fotografano la situazione e danno una reale dimensione dell’aumento dei costi che stanno diventando insostenibili. Abbiamo lanciato insieme a Fipe, la federazione che rappresenta i pubblici esercizi, la protesta “Bollette in vetrina” un'operazione di trasparenza a livello nazionale per accendere i riflettori sulla drammatica situazione che stanno vivendo gli imprenditori ed i lavoratori del settore”.

 

A rischio chiusura 120 mila imprese

Rafforza il messaggio di Badioni anche il direttore generale Stefano Anceschi ribadendo un paio di concetti già espressi, ma ancora, purtroppo, di estrema attualità: “mesi fa avevamo segnalato l'impatto durissimo della crisi energetica. Ciò che non ha fatto la pandemia al commercio ed ai servizi, rischiano di farlo ora costi energetici insopportabili. Secondo i dati del nostro centro studi nazionale da qui al primo semestre del 2023, sono a rischio chiusura circa 120 mila imprese con una ricaduta sull'occupazione nell'ordine di 370 mila unità. E la situazione, se non si trova urgentemente una soluzione, potrebbe anche peggiorare nonostante ci sia una riduzione dei costi del gas all'orizzonte”.

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