Tra i prodotti beauty più amati di sempre ci sono senza dubbio i profumi, un'innocente via di fuga dalla realtà, cresciuti esponenzialmente durante la pandemia in quanto rappresentano un porto sicuro in un'era di incertezze. Secondo Wgsn, a crescere di più saranno i profumi che offrono conforto e nostalgia e che creano una connessione con la natura, la casa e le persone.
Perché i profumi suscitino su di noi un particolare fascino ancestrale è scritto nel nostro Dna, è una questione biologica. "I profumi - spiega il cosmetologo Umberto Borellini - riassumono il senso di tutti quei prodotti che materialmente toccano la pelle, ma, in termini più globali, vanno a colpire e a influire sulla sua personalità. Sebbene siano stati spesso considerati esclusivamente come strumenti di seduzione e sia stata accentuata la loro naturale artificiale e superflua, i profumi sono prodotti che racchiudono una complicata 'costellazione' immaginaria. I profumi hanno un altissimo valore emotivo, al punto che potremmo asserire che il profumo è il più percepibile dei beni immateriali e il più immateriale dei beni percepibili". Un successo confermato anche dall'ultima edizione di Esxence, che si è tenuta a Milano qualche settimana fa: presenti quasi 300 brand di 30 Paesi diversi e un'affluenza record che ha superato le 10.000 presenze tra appassionati e addetti ai lavori.
"Colui che domina gli odori, domina il cuore degli uomini" scrive Patrick Suskind ne 'Il profumo', ed è davvero così "perché - prosegue Borellini - mediatori ed evocatori, di natura mista tra la realtà e la trascendenza, tra la terra e il cielo, i profumi sono molto più che semplici strumenti di seduzione. La loro azione sul corpo è di tipo psicosomatico: gli effluvi odorosi, invisibili, impalpabili, paiono sfidare la ragione e riavvicinare mente e spirito". La conferma arriva dal mercato. Un sondaggio di Ifra Uk ha rivelato che il 44% degli inglesi considera l'olfatto come il senso che li aiuta a ricordare persone, luoghi e cose del passato e il 60% ritiene che è la nostalgia il sentimento dominante evocato dall'olfatto.
Una sfida creativa che si trasforma anche in una sfida commerciale e che sottintende una domanda cruciale: come saranno i profumi di domani? Quali ingredienti conterranno?
"Per il futuro - commenta Hannah Mauser di Wgsn - una delle strade da percorrere sarà quella di creare fragranze che utilizzino ingredienti tradizionali e indigeni ispirati a rituali di bellezza, cibi e stili di vita, ma anche puntare su aromi locali e confezioni artistiche che ricordino un paese, una città o un continente, e che evochino nel consumatore i ricordi dell'infanzia o di un viaggio. Sempre nel rispetto delle culture e delle tradizioni locali".