Un ospite decisamente inusuale e particolare per un’assemblea di un’Associazione di Categoria è stato al centro dell’annuale assise nazionale dì Confartigianato Imprese celebrata nei giorni scorsi all’Auditorium della Conciliazione di Roma e che ha visto anche la partecipazione di una delegazione della Confartigianato Imprese Crema guidata dal presidente Pierpaolo Soffientini e dal segretario Giulio Baroni.
Dopo la relazione del presidente nazionale Marco Granelli, preceduta dal messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dal saluto in video della premier Giorgia Meloni e seguita dall’intervento del ministro Raffaele Fitto in rappresentanza del Governo, a catalizzare l’attenzione degli oltre millecinquecento delegati e ospiti dell’Assemblea è stato l’incontro con il cardinal Matteo Maria Zuppi, presidente della Commissione Episcopale Italiana (Cei), che ha dialogato con il presidente confederale Granelli sollecitato dalle domande della giornalista Rai Monica Maggioni.
Nel salutare a nome di tutto il sistema di Confartigianato il cardinal Zuppi, il presidente Granelli ha evidenziato come “in questo periodo difficile che ci pone tante domande e incertezze è indispensabile stringersi ai principi che animano la nostra azione di imprenditori e che mettono al centro la Persona, la sua dignità e la sua realizzazione”. “Non possiamo dimenticare che alla base del nostro essere impresa e anche del nostro essere Associazione di rappresentanza – ha continuato Granelli – vi è la centralità della persona in ogni contesto, che comporta per noi la ‘vocazione’ a realizzare in ogni ambiente un approccio integrale dell’uomo”.
“Da noi artigiani e piccole Imprese l’economia diventa persona, il nostro capitale non è il denaro da investire e accrescere da ogni costo, ma è la persona nella sua integralità - ha concluso il presidente di Confartigianato Imprese - Siamo tutti chiamati ad una responsabilità enorme, sfidante ma doverosa: collaborare, fare comunità, camminare insieme, fare sistema, scambiarci le conoscenze e, soprattutto, non darci mai per vinti!”.
Esprimendo apprezzamento e condivisione alle parole del presidente Granelli, il cardinal Zuppi si è soffermato sul problema dell’”individualismo” nella nostra società: “C’è l’’io’ che nutriamo con anabolizzanti e tranquillanti. Invece non c’è storia: l’’io’ trova sé stesso se incontra il ‘noi’. C’è tanta possessività distruttiva, come vediamo purtroppo in tanti casi: è l’incapacità di donare perché non c’è l’altro, perché pensiamo di stare bene nutrendo l’’io’. Così come c’è tanta fragilità, fragilità che molti vivono e che esprimono chiudendosi in sé stessi”.
“Quando l’economia va contro la persona vuol dire che c’è qualcosa che non va, che va corretto. – ha sottolineato il presidente della Cei – La dottrina sociale della Chiesa ha sempre al centro la persona, e l’economia se non ha al centro la persona perde sé stessa, impazzisce”.
Quindi il cardinale ha parlato del ruolo dell’artigianato non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale e umano evidenziando l’importanza che la micro economia dei territori riveste nella promozione e sviluppo degli individui e delle comunità, concludendo citando papa Francesco: “Il più grande artigiano è il Padre Eterno perché riesce a fare delle cose straordinarie con il poco che ha, cominciando da me stesso”.
Numerosi consensi da parte dell’assemblea e degli ospiti ha riscosso anche la relazione del “numero uno” confederale Marco Granelli, come evidenziato dal presidente della Confartigianato Imprese Crema Pierpaolo Soffientini: “Il nostro presidente ha ricordato opportunamente come 4,5 milioni di artigiani, di micro e piccole imprese italiane, con 11 milioni di addetti, sono il motore del made in Italy che va alimentato con il carburante della fiducia. Imprese che usano l’intelligenza artigiana per costruire un futuro sostenibile, ma che hanno bisogno di un ambiente favorevole al fare impresa”.
“Noi piccoli imprenditori creiamo lavoro, siamo produttivi e sostenibili, investiamo in innovazione, esportiamo. – ha proseguito Soffientini – La piccola impresa è sostenibile per definizione, attenta più di ogni altra a salvaguardare il territorio in cui opera, a ridurre gli sprechi e a valorizzare le relazioni umane nelle comunità. È protagonista dell’economia circolare, alla quale contribuisce in modo importante, sia come occupazione, sia come fatturato”.
“La politica deve riconoscere concretamente questo nostro ruolo di costruttori di futuro, eliminando i tanti ostacoli che frenano i nostri sforzi per agganciare la ripresa. – ha concluso il presidente Soffientini – Abbiamo riconosciuto al Governo l’impegno per riformare il contesto in cui si muovono le imprese, ma tuttavia c’è ancora molto da fare per liberare le nostre energie. Abbiamo individuato come priorità un fisco equo e sostenibile, lo stop alla burocrazia, una banca pubblica dedicata alle micro e piccole imprese per finanziare i nostri progetti di sviluppo, l’utilizzo delle risorse del Pnrr anche per sostenere i nostri investimenti in tecnologia e innovazione, così come nuove politiche formative e incentivi all’apprendistato perché le nostre imprese possono creare lavoro ma mancano i lavoratori. Inoltre le bollette delle piccole imprese non devono essere un bancomat ad uso e consumo della transizione energetica delle imprese energivore, considerato che paghiamo l’energia il 35% in più rispetto alla media europea”.