L’emergenza Covid-19 ha messo le aziende a dura prova nel difficile compito di bilanciare la priorità della sicurezza sul lavoro con l’esigenza della produzione. In questi giorni, la Libera associazione Artigiani di Crema è stata in prima linea nel contrastare in tutte le sedi possibili l’automatismo tra contagio di un dipendente sul posto di lavoro e responsabilità civile e penale per il datore. L’Inail ha fatto un passo nella direzione auspicata dagli imprenditori, ma ad oggi non tutto è stato chiarito in modo definitivo.
L'importanza dello Statuto
“Nei giorni scorsi è stato festeggiato il cinquantesimo anniversario dello Statuto dei lavoratori - sottolinea il direttore della Libera Artigiani, Renato Marangoni - È un’occasione utile per riflettere sulla necessità di annullare preconcetti ormai superati, come quello del 'padrone', perché in questi 50 anni il mondo del lavoro ha attraversato radicali trasformazioni. L’importanza storica dello Statuto dei lavoratori è indiscussa, ha rappresentato un passo fondamentale nella definizione dei rapporti tra datori di lavoro e dipendenti ed è un testo che nel suo impianto generale rimane sempre attuale. Oggi, in particolare, nel periodo storico che il mondo sta attraversando, assume un valore rilevante uno dei suoi articoli, l’ art. 9, che pone l’attenzione su uno degli aspetti più significativi: la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. La responsabilità sociale degli imprenditori è ormai un valore acquisito, fa parte del loro dna ed è evidente dall’attenzione dedicata alla messa in sicurezza degli ambienti di lavoro, in vista della fine del lockdown sanitario”.
Nuovi modelli organizzativi
“Lo scorso primo maggio - ricorda Marangoni - Papa Francesco ci ha detto 'A nessuna persona manchi il lavoro e tutti siano giustamente pagati, possano godere della dignità del lavoro e della bellezza del riposo'. Sono principi che condivido appieno, ma per renderli applicabili nel mondo di oggi non si può evitare di riflettere sulla necessità di aggiornare lo Statuto con norme più moderne. Per esempio, non è più il tempo di dividere i lavoratori tra autonomi e subordinati, visto che in condizioni di necessità si è scelto di puntare sul loro senso di responsabilità e quindi sulla capacità di lavorare in autonomia da parte dei lavoratori. Ci stiamo confrontando, infatti, con la necessità di elaborare nuovi modelli organizzativi, in grado di rispondere alle molteplici esigenze di innovazione, di flessibilità dei tempi e dei luoghi di lavoro e di armonizzazione della vita personale e professionale delle persone coinvolte nei processi produttivi”.
Il lavoro da remoto
“A causa delle restrizioni dettate dalla pandemia, molti imprenditori hanno deciso di adottare lo smart working per i loro dipendenti, permettendogli di lavorare da remoto in piena sicurezza. L’utilizzo esponenziale dello smart working per molte aziende e lavoratori è stata una necessità, un modo per organizzare il lavoro e per conciliare la vita personale con quella professionale. Questa misura ha permesso e permette tuttora alle aziende di gestire in modo diverso i periodi di punta o di crisi e ai dipendenti, che lavorando da casa hanno minori spese a parità di stipendio, di avere più potere d’acquisto. Dunque, alla luce di questa evoluzione, quello che serve per rendere più attuale lo Statuto dei lavoratori, è costruire un nuovo schema di tutele, che accompagnino il lavoratore lungo tutto l’arco della sua vita, assicurandogli i diritti relativi all’aggiornamento del suo saper fare e alla formazione continua, così da dotarlo delle giuste garanzie di fronte al rischio di fuoriuscita dal mercato”.
Contatti
Per tutte le informazioni al riguardo e per conoscere a fondo le modalità per applicare lo smart working con le procedure corrette e poter ottenere vantaggi per l’impresa, dal punto di vista di bonus e sgravi fiscali, si può contattare la Libera Associazione Artigiani di Crema (tel. 0373/2071; email: [email protected]) e fare riferimento al sig. Paolo Mizzotti, responsabile paghe e area lavoro.