Si è chiuso un anno di impegno e mobilitazioni per la Cgil di Cremona, che ha dimostrato ancora una volta di essere al fianco di lavoratori, lavoratrici e pensionati. In un contesto sociale e politico complesso, il sindacato ha affrontato sfide cruciali per tutelare diritti fondamentali e promuovere la giustizia sociale. Il sindacato è stato protagonista attivo nelle piazze e nei luoghi di lavoro. Lo sciopero generale del 29 novembre ha rappresentato il culmine di un anno intenso, in cui abbiamo affrontato temi centrali come la sicurezza sul lavoro, il potere d’acquisto e la tutela dei lavoratori nelle vertenze aziendali. Tra i traguardi locali del 2024 spicca la firma del primo protocollo d’intesa con Confcommercio contro le discriminazioni di genere, un passo importante verso l’inclusività sul territorio, sperando che possa diventare un modello per altri settori.
Le raccolte firme
Tra marzo e maggio, grazie alla petizione La Lombardia SiCura, abbiamo raccolto oltre 9 mila firme per chiedere un sistema sanitario regionale efficiente e universale, consegnate a regione Lombardia a giugno. Sempre a giugno abbiamo depositato due milioni di firme per i quesiti referendari per un lavoro stabile, dignitoso, tutelato e sicuro. Nemmeno l’estate ha segnato una pausa per il nostro impegno: in agosto abbiamo raccolto firme contro l’autonomia differenziata e per il diritto di cittadinanza, ribadendo il nostro impegno per un’Italia più unita e giusta, un’Italia di diritti e prospettive.
Pace, lavoro e diritti sociali in piazza
A ottobre, decine di migliaia di persone sono scese in piazza per chiedere un cessate il fuoco in Palestina e in ogni luogo di conflitto, riaffermando che la pace è un valore fondante. Il 2024 è stato anche un anno di mobilitazioni per i rinnovi contrattuali, fondamentali per affrontare il crescente costo della vita. Si sono mossi tutti i comparti: metalmeccanici, pubblico impiego, sanità, trasporti, scuola. Anche i pensionati non sono stati a guardare ed hanno riempito le piazze italiane per tutelare un potere d’acquisto che si sta sgretolando sempre di più, dopo una vita di lavoro, fatiche e contributi. Abbiamo lottato contro il caporalato, contro le delocalizzazioni e i licenziamenti, e per la tutela dei lavoratori e della loro dignità, come dimostrano, anche sul territorio, vertenze come quella della Intercos, che ha saputo tutelare i diritti di decine di lavoratrici nella nostra provincia. La legge finanziaria, contro cui abbiamo scioperato, è l’emblema di un approccio inadeguato, che ignora le esigenze reali del paese e penalizza chi lavora o ha lavorato una vita.