21-10-2023 ore 14:18 | confartigianato
di Giovanni Colombi

Confartigianato Crema: presentato il 'Rapporto 2023' su competenze, tecnologia e sostenibilità

Impronte d’impresa. Un’identità d’avanguardia per le Pmi”, questo il titolo del “Rapporto 2023” sulla piccola e media impresa e sull’artigianato lombardo curato da Confartigianato Lombardia e presentato nei giorni scorsi presso “Palazzo Pirellidi Regione Lombardia alla presenza dell’assessore allo sviluppo economico Guido Guidesi.

 

Un appuntamento che si rinnova ormai da diversi anni e che vede il mondo produttivo rappresentato dalla Confartigianato confrontarsi con la politica e gli altri attori sociali ed economici.

 

Il “Rapporto 2023” anche quest’anno ha voluto rappresentare la panoramica più attuale della PMI e dell’artigianato, raccontando attraverso i dati i principali percorsi di evoluzione del settore.

 

"Lo studio non è solo una fredda e asettica carrellata di numeri, ma l’approfondimento dei fenomeni è nato dall’indicazione delle imprese associate – ha spiegato il presidente di Confartigianato Imprese Crema, Pierpaolo Soffientini presente all’evento tenutosi al “Pirellone” - In preparazione allo studio quantitativo dei dati, infatti, sono stati organizzati due focus group per ascoltare dalla viva voce degli imprenditori le fatiche e i successi, i cambiamenti e gli ostacoli principali affrontati nell'ultimo anno, soprattutto per comprendere le strategie da loro messe in campo in tale contesto”.

 

Il lavoro è partito dal capitolo persone, che per gli imprenditori sono capitale di conoscenza e competenze. Tra le PMI e gli artigiani lombardi con dipendenti, circa il 69% ha sottolineato la fatica a trovare e trattenere manodopera. Questo aspetto rappresenta ancor più un ostacolo per le imprese che impiegano tempi lunghi, superiori all’anno, per formare i neoassunti (71,6%). In linea generale, le aziende hanno mediamente bisogno di 15 mesi per trasmettere il loro sapere/saper fare, pertanto è chiaro quanto diventino preziose le persone che hanno affrontato e positivamente concluso questo percorso. La carenza di lavoratori preparati e formati è la prima causa dell’incapacità delle imprese di far fronte alla crescita degli ordini: un campanello di allarme che suona per il 46% delle aziende.

 

E’ pur vero che le PMI e gli artigiani non stanno con le mani in mano ad aspettare soluzioni dall’alto. Più del 29% ha riconosciuto premi di produzione ai lavoratori, il 25% circa ha attivato o intensificato collaborazioni con scuole, e il 24% ha introdotti pacchetti di welfare aziendale quali bonus benzina, ticket per il pasto, buoni acquisti e così via.

 

E’ emerso anche come la contrazione demografica e il disallineamento domanda-offerta di lavoro vengono in qualche senso attutiti dall’evoluzione della robotica e di tecnologie che supportano e sostituiscono talune attività umane.

 

Un imprenditore su 4 ritiene che lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (IA) potrà avere impatti più o meno rilevanti sull’attività della propria impresa. Ma poiché le conseguenze sull’impresa dell’avanzare della tecnologia ha ancora margini incerti, solo l’8,2% dichiara di conoscere nel dettaglio i reali sviluppi sul proprio settore.

 

“È un tema dibattuto che si divide tra chi guarda all’Intelligenza Artificiale e alla robotica avanzata come un pericolo, temendo che sia in grado di soppiantare il proprio operato – ha sottolineato il presidente della Confartigianato Imprese Crema – e chi inizia ad identificarne le opportunità”.

 

Nello specifico il 10,3% degli intervistati ha perso delle commesse a seguito di automazione e robotizzazione dei processi produttivi dei committenti. A far da contrappeso, un 5,7% delle imprese offre beni e servizi in ambiti applicativi di robotica e Intelligenza Artificiale.

 

Altro aspetto centrale del “Rapporto” è stato la sostenibilità, che per le PMI e gli artigiani si traduce nel triplice livello: ambientale, economico e sociale. Il 72,8% delle aziende considerate negli ultimi anni hanno svolto una o più azioni volte a tutelare l’ambiente. Eppure solo l’8%, per far fronte a questi investimenti, ha avuto accesso a bandi e incentivi; mentre 13% ha provato ad accedervi senza riuscirci.

 

La sostenibilità è, ormai, un obiettivo strategico per le PMI e gli artigiani, - ha concluso il presidente Soffientini – un orizzonte ambizioso ma necessario che il ‘Rapporto 2023’ dimostra essere già il presente dell’economia reale lombarda”.

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