19-07-2024 ore 08:16 | Economia - Cremona
di Angelo Piccolo

Corsi di formazione per i cittadini stranieri: il progetto lavorativo della Ocrim Spa di Cremona

La prefettura di Cremona ha promosso un’iniziativa relativa all’integrazione dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale ospitati nei centri di accoglienza attivati in provincia. Il prefetto della provincia, Corrado Conforto Galli, ha da tempo promosso specifici incontri con i sindaci della provincia e le altre realtà istituzionali, al fine di individuare soluzioni legate sia all’accoglienza che all’integrazione delle crescenti aliquote di migranti assegnate in ambito provinciale. In particolare, sono stati tenuti appositi incontri anche con le associazioni di categoria dei diversi comparti produttivi, aventi la finalità di individuare percorsi lavorativi con la preliminare organizzazione di attività formative in tema di sicurezza sul lavoro.

 

I corsi di formazione

In questo contesto, è stata promossa una specifica iniziativa con un’importante azienda avente sede in provincia (Ocrim Spa) che, oltre ad aver messo a disposizione di un ente gestore che ha rapporti contrattuali con questa prefettura un immobile per oltre 60 posti, ha fornito la disponibilità a organizzare, a livello aziendale, appositi corsi di formazione in tema di sicurezza sul lavoro, prodromici all’inserimento lavorativo, in prospettiva anche di diverse decine di unità, all’interno della ditta. Si è quindi proceduto ad avviare una specifica attività di illustrazione del progetto in questione tra i richiedenti protezione internazionale ospitati nei Cas, con lo specifico obiettivo di sensibilizzarli su tale opportunità lavorativa e di individuare, sulla base delle manifestazioni di volontà dei diretti interessati e di eventuali specifiche capacità lavorative pregresse, i profili più adatti e motivati da avviare agli inserimenti lavorativi.

 

‘Verso una compiuta integrazione’

Il prefetto Corrado Conforto Galli ha evidenziato come “il progetto in corso di definizione con Ocrim Spa, azienda leader mondiale nell’industria molitoria, è di particolare rilevanza prospettica, in quanto mira a realizzare una vera e compiuta integrazione, nel segno dell’assunzione reciproca di responsabilità. Non è assistenzialismo, anzi, esso offre sbocchi futuri ai richiedenti asilo anche per un ritorno nei loro paesi di origine, con un bagaglio di esperienza lavorativa e professionale fortemente accresciuto”. Nello stabilimento della sede centrale di Cremona si concentra il processo produttivo e logistico di tutte le componenti dei mulini che poi vengono trasportate, montate e collaudate in tutto il mondo, in particolare nei Paesi in via di sviluppo, molti dei quali ubicati nel continente africano. 

 

Le assunzioni

L’azienda, grazie all’attività di formazione del personale degli impianti installati, è infatti presente con progetti lavorativi in molti dei Paesi di origine e di provenienza dei richiedenti asilo, quali Egitto, Burkina Faso, Nigeria, Cameroun, Sudan, Etiopia e Costa d’Avorio. Allo stato attuale è in fase di completamento l’attività formativa (corso di alfabetizzazione e corsi generali in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro, organizzati a totale carico dell’azienda) delle prime 15 unità che, manifestando forte motivazione. A partire dal prossimo mese di settembre verranno assunte a tempo determinato in profili professionali qualificabili di manodopera non specializzata (verniciatore, carpentiere e tornitore), con la possibilità di poter progressivamente arricchire il proprio bagaglio di specializzazione nell’ambito del settore dell’industria molitoria.

 

Ritornare nel paese d’origine

L’aspetto innovativo dell’iniziativa risiede nell’opportunità per gli interessati di poter fare ritorno nel proprio paese con un’opportunità lavorativa, che è già stata prospettata ai potenziali candidati in sede di illustrazione del progetto. “L’iniziativa in questione” – ha concluso il prefetto - “ha comunque il pregio di favorire positivi percorsi di inclusione ed è stata favorevolmente accolta dalla pubblica opinione a livello provinciale. L’auspicio è che si possa generare un virtuoso fattore emulativo nel tessuto produttivo locale, essendo tale iniziativa un primo progetto facilmente replicabile anche da altre imprese, che da tempo lamentano la carenza di manodopera specializzata e non”.

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