18-12-2018 ore 10:24 | Economia - Banche
di Giovanni Colombi

Banca Cremasca e Mantovana, l'assemblea dei soci approva l'adesione al gruppo Iccrea

Domenica mattina i soci di Banca Cremasca e Mantovana ha deliberato l'adesione al gruppo bancario cooperativo Iccrea. Presso la palestra Toffetti di Ombriano, l'assemblea ha deliberato alcune modifiche allo statuto al fine di aderire al nuovo gruppo bancario, in base a quanto stabilito dalla legge 49/2016 di riforma del Credito cooperativo. Presenti all’incontro 1063 soci, di cui 567 presenti in proprio e 496 per delega. Il voto rappresenta un atto storico per la Bcc e per lo sviluppo delle sue attività.

 

Il gruppo Iccrea

Il nuovo gruppo conta sull’adesione di 142 Bcc, che operano su 1.738 comuni con una rete di 2.647 filiali. Sarà fondato su una solida base sociale di 750.000 soci con più di quattro milioni di clienti con uno patrimonio netto di 11,5 miliardi di euro, un attivo di 148 miliardi, impieghi lordi per 93,3 miliardi e una raccolta diretta per 102,4 miliardi. Con questi numeri il gruppo si avvia a diventare a tutti gli effetti la prima banca locale del Paese. Centrale nella riforma del Credito Cooperativo Italiano è il ruolo di controllo che la capogruppo Iccrea assume nei confronti delle banche affiliate. Attraverso un sistema di stretto monitoraggio verranno individuate le banche più deboli e quindi necessarie di una gestione controllata dalla capogruppo attraverso i poteri conferitile attraverso le modifiche statutarie.

 

Immutato il sostegno al territorio

Il presidente Francesco Giroletti (nell'immagine a lato) ha confermato come Banca Cremasca e Mantovana mantenga adeguati livelli di solidità patrimoniale, economica e finanziaria, tali da conservare il pieno livello di autonomia gestionale. “La banca – come sottolineato dal presidente - continuerà a svolgere la propria attività sul territorio nel rispetto dei principi statutari e delle tradizioni consolidate nei confronti di soci e clienti. Siamo molto soddisfatti per il raggiungimento di questo traguardo storico che consente alla Bcc di contribuire alla nascita di un grande gruppo bancario cooperativo in Italia. I nostri soci hanno compreso come la riforma non solo non cancella la storia, la natura e la vocazione delle Bcc, ma le inserisce in un sistema che garantisce maggiore solidità e permette di effettuare investimenti e ottenere sinergie fino ad ora impossibili da realizzare. Permette in sostanza di continuare a fare meglio quello che le Banche di Credito Cooperativo hanno sempre fatto: lo sviluppo e il sostegno del loro territorio”.

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