In un nostro precedente articolo avevamo affrontato il tema del Bonus Affitti 2020, che rientra tra le misure pensate dal Governo per alleviare gli effetti della crisi sulle imprese. Ora torniamo a parlarne, perché c’è una novità: lo scorso 13 ottobre, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito le modalità di fruizione del Bonus Affitti, attraverso la precisazione a un’azienda che aveva fatto specifica richiesta.
La risposta dell’Agenzia delle Entrate
Da quanto dichiara l’Agenzia delle Entrate chi è interessato a ottenere il bonus in questione deve comparare la liquidazione periodica del mese di marzo 2019 con il mese di marzo 2020, quella di aprile 2019 con aprile 2020 e quella di maggio 2019 con maggio 2020. Sempre la stessa circolare specifica anche che il calo del fatturato o dei corrispettivi deve essere verificato mese per mese. Questo comporta il fatto che il Bonus Affitti, che viene erogato sotto forma di credito d’imposta, potrebbe spettare soltanto per uno dei tre mesi presi in considerazione dal provvedimento governativo.
L’aiuto da parte della Libera Artigiani
Data la delicatezza della materia e la possibilità di incorrere in errore, vi invitiamo a rivolgervi alla Libera Associazione Artigiani di Crema per le informazioni e gli approfondimenti del caso, contattandoci in una delle nostre sedi presenti sul territorio e che troverete alla fine di questo articolo. Il team della Libera Artigiani, infatti, è pronto a fornirvi tutto l’aiuto necessario, assistendovi passo dopo passo nell’iter necessario a ottenere l’agevolazione.
Un breve ripasso del Bonus Affitti
I beneficiari sono i soggetti esercenti attività d’impresa; soggetti esercenti arte o professione ed enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, con ricavi o compensi inferiori a 5 milioni di euro, conseguiti nel periodo d’imposta 2019.
La percentuale coperta dal Bonus
Il 60% dell’ammontare mensile del canone di locazione, di leasing o di concessione di immobili ad uso non abitativo, destinati allo svolgimento dell’attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico o all’esercizio abituale e professionale dell’attività di lavoro autonomo. La percentuale scende al 30% in caso di contratti di servizi a prestazioni complesseo di affitto d’azienda, comprensivi di almeno un immobile a uso non abitativo destinato allo svolgimento delle medesime attività. Le strutture alberghiere e agrituristiche, invece, beneficiano del credito indipendentemente dal volume di ricavi e compensi registrato nel 2019, e quindi non sottostanno alla soglia dei 5 milioni di euro. Il credito d’imposta può anche essere ceduto al locatore oppure ad altri soggetti,compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari; questi ultimi hanno facoltà di cederlo a loro volta a terzi. Nell’ipotesi in cui il credito d’imposta venga ceduto al locatore, la cessione sostituisce il pagamento del canone.
Per informazioni
Come dicevamo, vi invitiamo a contattarci in una delle nostre tre sedi sul territorio cremasco: a Crema (tel. 0373/2071; email: [email protected]); a Pandino (tel. 0373/91618) e a Rivolta d’Adda (tel. 0363/78742). Vi metteremo in contatto con i nostri esperti.