18-02-2013 ore 19:56 | Economia - Sindacati
di Angelo Tagliani

"Il lavoro è un diritto". Presidio alla Koch Heat Transfer di Bagnolo Cremasco. Oggi e domani 8 ore di sciopero contro gli esuberi annunciati dall'azienda. Il video

Otto ore di sciopero con tanto di presidio dei cancelli da parte dei lavoratori. Iniziativa bissata domani, con un'assemblea dalle 10 alle 12. Se l'azienda - o i suoi subalterni - sperava di spaventare i dipendenti ha fatto male i propri conti, perché all'interno dei capannoni dove si producono scambiatori di calore si sono presentati tre italiani e una piccola squadra di rumeni; tutti gli altri, a partire da quelli impegnati nel primo turno, si sono dati appuntamento alle 5 del mattino sul piazzale d'ingresso per dimostrare che 'il lavoro non è un privilegio per pochi ma un diritto di tutti'. Peraltro, un particolare non da poco, un diritto sancito dall'articolo 1 della Costituzione.

Il diritto al lavoro
Visti i chiari di luna e gli smemorati santoni dell'economia globale chiamati a guidare le aziende, giova ribadirlo integralmente: L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione". Subito dopo, per completezza d'informazione, l'articolo 2: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Detto questo, passiamo alla cronaca della giornata.

Il diritto al lavoro
I delegati delle Rsu fanno presto i conti: "qui alla Koch di Bagnolo Cremasco lavorano in tutto 152 persone. La risposta allo sciopero è stata compatta. Abbiamo ricevuto la solidarietà di molte persone, anche da parte dei colleghi che hanno già raggiunto la pensione". La rabbia dei lavoratori della Koch Heat Transfer e la fame di utili a scapito del rispetto delle regole e della dignità delle persone è stata riportata sugli striscioni affissi ai cancelli dell'azienda.



Le forze dell'ordine
Di prima mattina, all'apertura dei cancelli, si sono presentati a Bagnolo Cremasco anche gli agenti della Digos del commissariato di Crema. Appurato che tutto si è svolto nella massima tranquillità si sono alternati ai carabinieri nel verificare che la legittima protesta dei lavoratori non travalicasse i limiti del consentito.

La delegazione politica
Come detto sono stati molti i segni di stima incassati dai lavoratori cremaschi. Nel primo pomeriggio una delegazione formata dalla senatrice Cinzia Fontana, dal consigliere regionale Agostino Alloni, dall'assessore Vittorio Dornetti e dal sindaco di Bagnolo Cremasco Doriano Aiolfi ha incontrato l'amministratore delegato Vittorio Murer per comprendere le ragioni dello stato di crisi dell'azienda e la drastica decisione di avviare la procedura di mobilità per 40 lavoratori.

La massima disponibilità
Al termine dell'incontro, durato poco meno di un'ora, l'unico a rilasciare dichiarazioni è stato il sindaco di Bagnolo Cremasco; Aiolfi ha assicurato la massima disponibilità personale e della propria amministrazione per agevolare il dialogo tra i rappresentanti della multinazionale americana ed i referenti sindacali. Gli amministratori, in questi giorni impegnati nelle elezioni, hanno garantito che seguiranno la vicenda, rendendosi disponibili a fornire il proprio contributo per una positiva risoluzione della vertenza.



La crisi del mercato
I referenti della Koch Heat Transfer, la multinazionale americana che nello stabilimento di Bagnolo Cremasco produce scambiatori di calore - il 'core business' dell'azienda - ha esternato il proprio disappunto per quella che hanno definito essere una "mancanza di collaborazione" da parte dei lavoratori, accusati di non accettare un'ulteriore revisione degli accordi già siglati nel 2011. "Accordi non rispettati dall'azienda" commenta Omar Cattaneo, segretario generale della Fim Cisl.

Gli esuberi
Secondo l'azienda, a causa dell'attuale scarsa competitività sul mercato, dopo aver sfoltito l'organico degli indiretti nel corso del 2011, quest'anno andrebbe diminuita l'occupazione nel settore dei lavoratori direttamente impegnati nella produzione. La Koch ritiene che gli esuberi, in un piano di riorganizzazione dell'impianto, sia quantificabile in 35-40 unità.

Gli incentivi alla mobilità
I lavoratori hanno spiegato di non essersi opposti all'apertura di una cassa integrazione straordinaria a partire dal prossimo mese di giugno. In questo caso dovrebbero essere fissate nel dettaglio le procedure di rotazione dei lavoratori, che nel recente passato ha creato molti malumori nei lavoratori per la gestione arbitraria dei turni di lavoro. Parere positivo è stato espresso per quanto concerne gli incentivi alla mobilità.