Il 10 febbraio 2024 rimarrà una data indelebile nella mente degli oltre 7000 imprenditori e dirigenti di Confartigianato giunti da tutta Italia in “Aula Paolo VI” in Vaticano per partecipare all’udienza privata concessa da Papa Francesco al sistema confederale.
Allo straordinario evento ha partecipato anche una rappresentanza della Confartigianato Imprese Crema, guidata dal presidente Pierpaolo Soffientini e dal segretario Giulio Baroni, che ha condiviso l’emozionante e edificante esperienza unitamente ai colleghi della Confartigianato Lodi.
Nel suo discorso il Santo Padre (il testo integrale è riportato alla fine dell’articolo) ha sottolineato come “l’uso delle tecnologie ha accresciuto le possibilità del settore, ma è importante che non finiscano per sostituire la fantasia dell’uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio. Le macchine replicano, anche con una rapidità eccezionale, mentre le persone inventano!”.
Papa Francesco ha quindi evidenziato come “le vostre attività valorizzano l’ingegno e la creatività umana. In particolare il lavoro manuale rende partecipe l’artigiano dell’opera creatrice di Dio. Fare non equivale a produrre. Mette in gioco la capacità creativa che sa tenere insieme l’abilità delle mani, la passione del cuore e le idee della mente. Le vostre mani sanno realizzare moltissime cose che vi rendono collaboratori di Dio”.
“L’artigiano arriva prima di tutti a intuire il destino di bellezza che può avere la materia. E questo lo avvicina al Creatore – ha proseguito il Pontefice – Voi artigiani ci aiutate ad avere occhi diversi sulla realtà, a riconoscere il valore e la bellezza della materia che Dio ha messo nelle nostre mani. I prodotti che escono dalle vostre attività camminano per il mondo intero e lo abbelliscono, rispondendo ai bisogni della gente. Per questo mi piace pensarvi anche come artigiani di fraternità. Grazie per il bene che realizzate”.
Il Papa ha inoltre esortato così gli imprenditori di Confartigianato a “benedire e ringraziare il Signore per il dono delle mani e per il lavoro che vi consente di esprimere. Sappiamo che non tutti hanno questa fortuna: c’è chi sta con le mani in mano, c’è chi è disoccupato e chi è in cerca di occupazione. Tutte situazioni umane che hanno bisogno di essere guarite. Non scoraggiatevi nell’offrire posti di lavoro e non abbiate timore a includere le categorie più fragili, ossia i giovani, le donne e i migranti”.
In conclusione il Santo Padre ha incoraggiato a “essere artigiani di pace in un tempo in cui le guerre mietono vittime e i poveri non trovano ascolto”.
“Siamo profondamente grati a Papa Francesco per le parole che ci ha rivolto – ha commentato il presidente della Confartigianato Imprese Crema Pierpaolo Soffientini al termine dell’udienza papale – e per aver sottolineato i valori espressi dagli artigiani e dai piccoli imprenditori italiani: trasmissione di competenze, sostenibilità, passione per il ‘fare bene’, solidarietà, lavoro come ‘ponte’ tra generazioni e al servizio della comunità per un modello di sviluppo inclusivo. Parole che ci rafforzano e ci sostengono nell’impegno ad utilizzare anche l’intelligenza artigiana per contribuire a costruire un modello di sviluppo sostenibile e a misura d’uomo”.
“Al Santo Padre, tramite il nostro presidente nazionale Marco Granelli – ha proseguito Soffientini – abbiamo rappresentato la concreta laboriosità che anima le nostre reti familiari, sociali, economiche diffuse ovunque nel Paese, dalle grandi città ai più piccoli centri. Offrendogli nel contempo il nostro impegno a creare occupazione, impresa e progresso sociale, e rinnovando la nostra piena responsabilità nel contribuire alla costruzione di uno sviluppo economico sostenibile, rispettoso della dignità umana, in armonia con il messaggio della Dottrina sociale della Chiesa con l’obiettivo di produrre valore per la società, costruire un futuro senza lasciare nessuno indietro e dove il profitto deve sempre essere conseguito nel solco della mutualità e della generosità, requisiti indispensabili per sentirci veri artigiani”.
Al termine dell’udienza i rappresentanti della Confartigianato hanno offerto a Papa Francesco tre doni simbolo dei valori espressi dall’artigianato: il Crocefisso in legno realizzato dagli artigiani di Bergamo e posto nell’ospedale da campo che essi hanno contribuito a costruire durante la pandemia; un calice in argento a significare la devozione degli artigiani che si esprime con la creatività, con il talento e la costante ricerca della qualità manifatturiera attraverso il lavoro come strumento di crescita personale e di progresso economico e sociale; un’opera d’arte sacra, ‘La Madonna delle Grazie’, creata con l’argilla recuperata dopo l’alluvione che nel 2023 ha colpito l’Emilia Romagna, a simboleggiare la tenacia e il coraggio, per la rinascita delle attività umane e la tutela del territorio, in nome di uno sviluppo sostenibile.