In questa complicata Fase 2, caratterizzata da un protocollo di sicurezza per le attività produttive che riprendono a lavorare e normative non sempre di facile interpretazione, la Libera associazione Artigiani di Crema è in prima linea nel chiedere chiarezza per i datori di lavoro prossimi alla riapertura. Ad oggi, infatti, permangono alcune questioni irrisolte, tra le quali, particolarmente spinosa, è l’equiparazione stabilita dall’articolo 42 del decreto legge n. 18/2020, il cosiddetto “Cura Italia”, tra infortunio sul lavoro e contagio da Covid-19; in base a tale equiparazione, un eventuale episodio di contagio sul luogo di lavoro potrebbe condurre a sanzionare l’imprenditore sul piano penale, anche qualora la sua responsabilità non sia oggettiva. A questo proposito, infatti, restano ancora molti punti critici, nonostante l’Inail, lo scorso 15 maggio, abbia dimostrato sensibilità in merito, attraverso un comunicato distensivo, in cui specifica che il riconoscimento del contagio da Covid-19 come infortunio sul lavoro non comporta automaticamente l'accertamento della responsabilità civile o penale in capo al datore di lavoro.
Una norma che faccia chiarezza
“Come Libera Artigiani di Crema, associazione territoriale di riferimento della confederazione Casartigiani - interviene Renato Marangoni, direttore dell’associazione cremasca - ci stiamo adoperando perché si possa superare al più presto l’incertezza giuridica che si è creata in ordine alla responsabilità del datore di lavoro nei casi di contagio da Covid-19. Quello che chiediamo è una norma che faccia chiarezza sulle responsabilità dei datori di lavoro per atti dovuti a circostanze estranee, imprevedibili ed eccezionali, le cui conseguenze non potrebbero essere evitate, nonostante tutta la diligenza possibile. Bisogna rendersi conto che molte imprese rischiano di non reggere i costi che potrebbero derivare da eventuali sanzioni correlate all'inosservanza delle misure anti-contagio».
Il protocollo di sicurezza
Nel frattempo, le aziende sono alle prese con l’adeguamento delle proprie strutture alle norme contenute nel protocollo di sicurezza sul lavoro, proprio ai fini di prevenire ogni episodio di contagio. A questo proposito, la Libera associazione Artigiani, insieme a tutte le altre associazioni datoriali del territorio, nella consapevolezza che la tutela della salute dei lavoratori è interesse primario dell’intera collettività e che la prosecuzione delle attività produttive può avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone adeguati livelli di protezione, ha tenuto lo scorso 12 maggio una videoconferenza su questo tema, a cui hanno preso parte anche il prefetto di Cremona, Vito Danilo Gagliardi; il presidente della locale Camera di commercio, Gian Domenico Auricchio; i sindaci di Cremona, Crema e Casalmaggiore; i sindacati dei lavoratori e l’associazione di riferimento dei liberi professionisti.
Periodo di transizione
In quella sede, il presidente Auricchio, nelle vesti di moderatore, ha espresso al prefetto la preoccupazione degli imprenditori, chiedendogli che venga concesso loro un margine di tempo adeguato per potersi mettere in regola con gli adempimenti previsti dal protocollo di sicurezza, alcuni dei quali comportano una serie di accorgimenti anche strutturali al proprio luogo di lavoro. Il prefetto, da parte sua, ha assicurato la disponibilità a un periodo di transizione di una decina di giorni, prima dell’avvio dell’attività di ispezione. Pertanto, la Libera Artigiani e gli altri partecipanti alla videoconferenza col prefetto hanno prontamente inviato una lettera alla locale Ats, all’Inail, all’Inps e all’Ispettorato del lavoro, con la richiesta di costituire il prima possibile il Comitato territoriale previsto dal punto 13 dell’accordo fra le parti sociali, recepito ne Dpcm del 26 aprile scorso, la cui funzione di segreteria potrebbe essere esercitata dalla Camera di commercio di Cremona e il cui obiettivo sarà quello di fornire indicazioni inequivocabili agli imprenditori interessati dai provvedimenti anti Covid-19.
Per tutte le informazioni
Per ogni aggiornamento in merito e ulteriori informazioni, la Libera Associazione Artigiani è come sempre disponibile e rintracciabile (in questo periodo solo per via telefonica) nelle sue sedi di Crema (numero di telefono: 0373/2071; indirizzo email: [email protected]); di Pandino (tel. 0373/91618) e di Rivolta d’Adda (tel. 0363/78742).