16-02-2013 ore 10:14 | Economia - Aziende
di Riccardo Cremonesi

Koch Heat Transfer, rottura totale. L'azienda sceglie la dismissione: pronta la mobilità per 46 persone. Lunedì 8 ore di sciopero, martedì assemblea dei lavoratori

Prende una pessima piega la vertenza alla Koch Heat Transfer di Bagnolo Cremasco. Ad Omar Cattaneo - Fim Cisl - e Massimiliano Bosio - Fiom Cgil - l'amministratore delegato Vittorio Murer ha consegnato una lettera che dà avvio alla procedura di mobilità per 46 persone, tutti lavoratori diretti, impegnati nei settore di infilaggio tubi, carpenteria e saldatura manuale, reparti che gli americani vorrebbero esternalizzare nel tentativo di spremere il più possibile utili a scapito del futuro del polo produttivo cremasco e della dignità delle persone. Il tutto immerso nel silenzio delle istituzioni.

Dismissione
I lavoratori riuniti in assemblea - link in calce al pezzo - si son detti contrari ad un'ulteriore revisione degli accordi precedenti, peraltro non completamente rispettati dall'azienda nel recente passato. Questa "mancanza di collaborazione" ha portato la proprietà ad una decisione che avrà pesantissime ripercussioni sul territorio e di fatto la dismissione dell'azienda cremasca, che al momento occupa 152 persone e l'anno scorso ha dovuto sopportare un quantitativo di tagli di posti di lavoro di persone non direttamente legate alla produzione

Lunedì 8 ore di sciopero
Nonostante gli utili fatti registrare nel 2012, con l'azienda che ha lavorato a pieno regime da aprile, la proprietà, per bocca dell'amministratore delegato, ha spiegato che non se la sente di investire sulla riqualificazione del personale, nemmeno seguendo il percorso di apertura di una cassa integrazione straordinaria a partire dal prossimo mese di giugno. Nel frattempo per lunedì 18 saranno 8 le ore di sciopero de lavoratori, con presidio davanti ai cancelli. Martedì 19 altre due ore di sciopero con assemblea sul piazzale dell'azienda, dalle 10 del mattino a mezzogiorno.

Il conto alla rovescia
I referenti sindacali, che hanno espresso grande rammarico per l'atteggiamento dell'azienda, hanno ora 75 giorni per trovare un accordo e procedere ad una mobilità concordata, che tenga conto di incentivi e abbia carattere di volontarietà. In caso contrario, se non si trovasse l'accordo, l'azienda avrebbe 120 giorni per licenziare.