15-11-2020 ore 19:03 | associazione libera artigiani
di Giovanni Colombi

Alla Libera artigiani di Crema un associato non è solo un numero, la testimonianza

Giorgio Begni è un meccanico di Madignano: è subentrato allo zio nella gestione della sua officina proprio all’inizio del 2020, il 1° gennaio, dopo alcuni anni trascorsi come dipendente. Un bell’esempio di passaggio generazionale, in un’epoca in cui questa prassi si è fatta meno frequente. Begni è uno dei giovani associati alla Libera Artigiani di Crema e, come tale, è stato uno dei piccoli imprenditori che in questo periodo di difficoltà, soprattutto nei mesi di lockdown, ha potuto beneficiare del supporto e dei servizi dell’associazione. La Libera Artigiani, infatti, rappresenta il punto di riferimento per le piccole imprese e i professionisti di Crema e del Cremasco, dal momento che è in grado di offrire non solo un ventaglio di servizi a 360 gradi, ma anche un rapporto di costante assistenza, ascolto e consulenza, quanto mai importanti nel contesto emergenziale in cui ci troviamo.

 

Gli effetti del lockdown

Ovviamente, come chiunque decide di intraprendere un’attività imprenditoriale, le sue aspettative erano elevate e certo diverse da quelle che si sarebbero concretizzate poco più di un mese dopo. “Durante i mesi di chiusura, la scorsa primavera, ero aperto ma per la gente l’automobile era l’ultimo dei problemi. Dentro di me mi sono detto: se supero questo periodo, poi la strada sarà in discesa. L’aspetto positivo era che avevo dei lavori in sospeso e questo mi ha aiutato a tamponare le difficoltà e a non avere grosse perdite economiche. Una volta terminato il lockdown, devo dire che il lavoro è ripreso bene: non è ancora tornato ai giorni prima della crisi, ma non mi posso lamentare”.

 

L’anticipo della cassa integrazione

Begni è anche uno dei tanti imprenditori che ha dovuto anticipare i soldi della cassa integrazione al proprio dipendente, per non causargli problemi economici: 90 giorni di cassa, senza aver ricevuto ancora nulla dallo Stato. “I soldi che mi sarebbero dovuti arrivare non li ho ancora visti, ma come altri miei colleghi non me la sono sentita di lasciare scoperto il mio dipendente per i tre mesi di chiusura. Non che avessi molte risorse a disposizione, visto che avevo iniziato a lavorare in proprio da appena un mese. Ho dovuto mettere mano ai miei risparmi. Sono stati momenti difficili, ma l’aver avuto al mio fianco la Libera Artigiani mi ha permesso di non sentirmi solo nell’affrontare i problemi. Non parlo soltanto dell’assistenza, che è stata importante nella fase di preparazione delle pratiche per avviare l’attività a mio nome, ma anche della vicinanza: in altre parole, mi è stata data una mano concreta e ho percepito un ascolto delle mie esigenze. Ho trovato disponibilità, non freddezza”.

 

Alle parole devono seguire i fatti

“Quello della cassa integrazione “fantasma” è purtroppo solo uno dei tanti problemi cui devono far fronte i nostri associati - lamenta il direttore della Libera Artigiani, Renato Marangoni - Va dato atto al Governo di aver predisposto alcuni strumenti di ristoro per i tanti imprenditori colpiti da questa emergenza, ma le parole non bastano: devono seguire i fatti e non sempre è così. La Libera, nella persona del suo presidente, Marco Bressanelli, è sempre in prima linea ai tavoli con le istituzioni locali, per far valere i diritti dei nostri associati. Una delle nostre priorità è far sì che anche gli enti locali mettano in atto delle misure a tutela delle imprese, per non vanificare quel poco guadagno che sono riuscite a ottenere nei mesi estivi, e che si prodighino per la realizzazione delle infrastrutture necessarie, come la tangenzialina per la zona industriale di Crema”.

 

Il decreto Ristori bis

La Libera Artigiani ricorda che è di recente emanazione il decreto legge Ristori bis, che prevede una serie di misure a sostegno del mondo produttivo colpito dalle ultime restrizioni, tra cui:

- l’estensione del diritto al Bonus affitti. I beneficiari otterranno un credito d’imposta pari al 60% dell’affitto. Le mensilità interessate sono quelle di ottobre, novembre e dicembre;

- la sospensione dei versamenti. Per i soggetti che esercitano attività interessate dalla chiusura è stabilita la sospensione delle ritenute alla fonte e dei pagamenti Iva per il mese di novembre, mentre per i versamenti ci sarà tempo fino al 16 marzo 2021;

- la cancellazione della seconda rata dell’Imu. I proprietari degli immobili, però, devono anche essere gestori dell’attività che vi viene svolta;

- la sospensione dei contributi Inps. In questo caso, per le attività nelle zone rosse l’agevolazione è estesa al mese di dicembre 2020;

- il rinvio degli acconti Ires e Irap, per coloro che applicano gli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale, ovvero i soggetti Isa. In questo caso, infatti, è prevista la proroga al 30 aprile 2021 del pagamento della seconda o unica rata dell’acconto delle imposte. Inoltre, viene superato il requisito reddituale, richiesto in precedenza per avere diritto alla proroga.

 

Per informazioni

Ribadendo che la Libera Associazione Artigiani di Crema è a disposizione per garantire il supporto a ogni imprenditore o professionista, vi invitiamo a rivolgervi ai nostri uffici, anche solo per un’informazione più precisa: a Crema (0373/2071; email: [email protected]), a Pandino (0373/91618) e a Rivolta d’Adda (0363/78742). Il direttore della Libera Artigiani, Renato Marangoni, in qualità di consulente del lavoro, gli esperti fiscali e ogni funzionario dell’associazione sono sempre disponibili a fornirvi tutto l’aiuto di cui avete bisogno.

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