Lo scorso 1° giugno, la prefettura di Cremona ha invitato la Libera Associazione Artigiani di Crema e le altre associazioni di categoria del territorio a monitorare il rischio che le imprese associate possano cadere preda della criminalità, a maggior ragione in una situazione di difficoltà come quella attuale. La crisi economica, che sta prendendo il posto dell’emergenza sanitaria, rischia infatti di causare seri danni al tessuto imprenditoriale e gli imprenditori più scoperti sul versante della liquidità potrebbero essere vittima delle organizzazioni criminali e dell’usura in genere. Pertanto, la Libera Artigiani consiglia caldamente ai propri associati di non sottovalutare il problema e di fare riferimento all’associazione per ogni evenienza (tutti i contatti alla fine dell’articolo).
La normativa
Questo allarme da parte delle istituzioni si collega a un nuovo obbligo in materia di antiriciclaggio e quindi sempre in contrasto alla criminalità, a carico dei professionisti. “Da quest’anno - spiega Maximiliano Grasso, collaboratore esterno della Libera Artigiani - è divenuta operativa anche per i liberi professionisti la normativa in materia di antiriciclaggio, compreso l’autoriciclaggio”. Il decreto legislativo che recepisce le direttive europee in materia risale al 2017, ma mancavano ancora le linee guida per quanti operano in ambito fiscale, che sono state promulgate solo il 22 maggio 2019. La nuova disciplina in merito è dunque entrata ufficialmente in vigore per i professionisti dal 1° gennaio 2020, ma agli interessati sono stati concessi altri tre mesi di tempo per espletare la necessaria procedura di autovalutazione. «Tuttavia, a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 - continua Grasso - l’iter ha subito un rallentamento, per cui escluderei che tutti siano riusciti a istituire un fascicolo per ciascun cliente, così come previsto dalla normativa».
Ma cosa comporta per i professionisti questa nuova normativa?
“In base a quanto stabilito dalla legge», precisa l’avv. Grasso, «si devono mettere in atto una serie di azioni, tra cui:
- l’adeguata verifica della clientela (valutazione del rischio; attenzione all’area geografica di provenienza del cliente e alla destinazione della transazione in oggetto; tipologia della transazione etc.);
- l’obbligo di conservazione dei relativi documenti;
- l'obbligo di segnalazione all’Unità di informazione finanziaria, in caso di superamento della soglia consentita per il contante, che dal prossimo 1° luglio scenderà a 1.999 euro”.
Un discorso a parte merita il tema della privacy e dell’utilizzo dei dati sensibili, che vi può essere collegato. Il Gdpr, il regolamento generale dell’Unione europea sulla protezione dei dati personali, è entrato in vigore il 25 maggio 2018 e ha introdotto alcuni obblighi per quanti si trovano a gestire dati personali nella loro attività quotidiana, in primis le aziende. Quanto ciò sia importante lo dimostra la quantità di informazioni su noi stessi che ogni giorno immettiamo nella rete, attraverso i nostri dispositivi elettronici, e che rappresentano un valore di mercato per gli operatori della rete stessa.
Ma siamo sicuri che tutte le imprese e i professionisti siano in regola da questo punto di vista?
“Dipende dalle diverse realtà imprenditoriali - chiarisce di nuovo Grasso - Non ho particolari dubbi nei confronti delle grandi aziende; quanto al settore pubblico, si potrebbe fare di più, ma quelli che preoccupano maggiormente sono i piccoli imprenditori, che tendono a considerare quest’obbligo di legge come l’ennesimo intralcio burocratico al loro lavoro”.
In cosa consistono, principalmente, gli obblighi previsti dal Gdpr?
“In sostanza, in un’informativa a tutti gli interessati del fatto che il soggetto in questione è in possesso dei loro dati personali e nell’assicurare una tracciabilità dei dati stessi. Inoltre, nel caso di imprese di dimensioni maggiori; di attività che trattano dati personali su larga scala o ancora nel caso del settore pubblico, è anche previsto l’obbligo di istituire un Dpo – Data protection officer -, in pratica un responsabile della protezione dati, che può essere un professionista abilitato ma anche un soggetto interno”.
Quali sono le sanzioni previste, in caso di mancato adempimento della legge?
“Si rischia di vedersi comminata una sanzione il cui importo può arrivare fino al 4% del fatturato dell’anno precedente. Per l’80% delle imprese italiane ricevere una simile multa equivarrebbe alla chiusura dell’attività, soprattutto oggi, in un contesto di crisi come quello che si sta determinando. Invito, pertanto, gli associati alla Libera Artigiani, ma anche tutti gli imprenditori e i professionisti, che non hanno ancora ottemperato alla legge di rivolgersi al più presto agli uffici della Libera, dove potranno ricevere tutte le informazioni necessarie e la relativa consulenza”.
Per informazioni
In questo caso, infatti, così come per la normativa sull’antiriciclaggio, chiunque avesse bisogno di informazioni può rivolgersi alla Libera Associazione Artigiani di Crema in ognuna delle sue tre sedi: a Crema (tel. 0373/2071; email: [email protected]), a Pandino (tel. 0373/91618) e a Rivolta d’Adda (tel. 0363/78742).