Mercoledì 13 marzo si è tenuta presso la sede di Consorzio it una riunione tra il direttivo dell’area omogenea e l’unione sindacale di base. Si è discusso del problema amianto e sicurezza all’ospedale di Rivolta d’Adda, della casa di comunità, della medicina territoriale e dei contratti per la manutenzione. L’incontro che si è svolto in un clima di massima collaborazione e cordialità è stato introdotto da Gianni Rossoni. Il presidente dell’area omogenea ha esordito esprimendo la solidarietà a Pd e Cgil per gli atti vandalici commessi contro le rispettive sedi imbrattate con scritte no vax a firma del gruppo Vivi, che nei giorni scorsi aveva preso di mira anche la casa di comunità di via Gramsci.
‘La casa di comunità manca di operatori’
Rossoni ha illustrato gli obiettivi dell’area omogenea e le problematiche che sono ritenute prioritarie per il territorio, tra queste la sanità sia ospedaliera che territoriale. Su questo tema ha informato: “giovedì 21 marzo i sindaci dell’Asst incontreranno i vertici dell’azienda con all’ordine del giorno appunto i problemi dell’amianto e dei medici di base e pediatri”. La parola è passata a Beppe Bettenzoli, Roberto Ripamonti, Luigino Degani di Usb. I sindacalisti hanno consegnato una dettagliata documentazione sulla situazione dell’amianto e riferito di avere informato i vertici di Asst, sottolineando di avere ricevuto una risposta veloce da parte del direttore generale, Alessandro Cominelli, seguita da un interessamento concreto alla questione. È stata sollecitata la mappatura dei rischi e un piano d’intervento. Rispetto alla Casa di comunità è stato rilevata la carenza di operatività. In sostanza è stato detto che esiste il contenitore non il contenuto. Che mancano gli operatori. Per i contratti Usb ha evidenziato che secondo le valutazioni da lei fatte, la spesa è sarebbe eccessiva.