L’Unione sindacale di base critica l’ipotesi che nell’ormai ex tribunale venga trasferito il servizio di fisioterapia per gli utenti esterni dell’ospedale in sinergia con la Sanitas. In una nota stampa (integrale in allegato) spiegano di opporsi “fortemente a questo sodalizio, alla commistione tra servizio pubblico e privato, le due aziende sanitarie devono restare separate e ben distinte, non possiamo tacere e permettere che sanità pubblica e sanità privata condividano lo stesso spazio con il tacito assenso di tutte le istituzioni locali. La salute delle persone non è una merce di scambio”.
Calmiere dei prezzi
Usb chiede all’Asst di fare il possibile “per cercare di mantenere e garantire i servizi alla cittadinanza e di preoccuparsi meno delle sorti degli imprenditori della zona”. La fisioterapia per gli esterni “funge anche da metro di paragone qualitativo del servizio e da calmiere dei prezzi tra i vari centri sanitari del territorio. Facciamo un appello anche alla classe politica, a tutti i livelli, locale, regionale e nazionale, la quale, non può fare finta di non vedere e stare ferma immobile a guardare, soprattutto quando, come in questo caso, si parla della riorganizzazione dei servizi sanitari offerti al territorio e del mantenimento del servizio di fisioterapia pubblica, interna dell’ospedale”.
“Solo enti pubblici”
Per quanto riguarda l’immobile dell’ex tribunale, di proprietà comunale, l’Unione sindacale di base chiede “venga occupato solo ed esclusivamente da enti pubblici, per l’erogazione di servizi alla cittadinanza in modo che l’utenza sappia con certezza, senza rischi di malintesi, se sta entrando in una struttura sanitaria pubblica o privata”. Il tutto “tenendo conto anche del futuro ampliamento del polo scolastico del quartiere san Bartolomeo, per inserire eventualmente, se è il caso, anche sevizi dedicati agli studenti. Alla amministrazione comunale, considerati gli immobili sfitti presenti in città, chiediamo di fare il possibile per aiutare la Sanitas a trovare un’altra collocazione”.