10-09-2014 ore 20:13 | Economia - Scadenze fiscali
di redazione

Sgravi sulla Tasi. Il sindaco risponde alla lettera di un cremasco: “impianto tariffario da rivedere nel 2015”

“Caro sindaco Bonaldi ho appena finito di calcolare la famigerata Tasi, ho scoperto (se non ho sbagliato i calcoli, ma non credo) con tanta rabbia che dovrò pagare circa 140 euro in più rispetto alla vecchia Imu". Così si apre la lettera di Daniele, un cremasco che attraversa un periodo di difficoltà, aggravato dalla nuova tassa introdotta dal governo Renzi.

 

Il lavoro ed il mutuo

"Sono un padre di famiglia, moglie e due bimbi piccoli (il primo di cinque anni e il secondo di 1 anno e mezzo). Mia moglie lavora con un contratto a tempo determinato che scadrà a marzo 2015, poi chissà. Prima di questo contratto è stata disoccupata per tre anni. Ho un mutuo trentennale da 460 euro mensili, finché i tassi rimarranno bassi, 700 euro tra nido e scuola materna. Sommando gasolio, telefonia, metano, energia elettrica, assicurazioni, acqua, raccolta rifiuti ho una spesa media mensile di circa 1900 euro, dimostrabile in qualsiasi momento”.

 

Il 'diritto' agli sgravi

“Certo, posso limare ancora su qual cosina – prosegue Daniele - ma a questa cifra non ho ancora messo alimentari, pulizia corpo e i vestiti per quattro persone, lascio a lei ipotizzare quanto possa costare. Nonostante tutto ciò signor sindaco, lei non crede che io (come tantissimi altri nelle mie stesse condizioni) abbia diritto a degli sgravi sulla Tasi. Quindi devo sborsare ben 530 euro che francamente non so da dove far saltar fuori. Se non altro l'Imu teneva conto della composizione del nucleo familiare e del fatto che si stava colpendo sulla prima (e per me unica) casa. Io non so quale sia il suo tenore di vita, ma le chiedo di riflettere bene su tutte quelle famiglie che come me faticano ad arrivare alla fine del mese”.

 

La risposta del sindaco

Messa al corrente della missiva, Stefania Bonaldi ha deciso di rispondere pubblicamente: “mi viene recapitata questa sua lettera pubblica e ritengo segno di rispetto rispondere, specie quando gli argomenti sono posti in modo educato come fa lei. La Tasi è un mostro giuridico, ne ho piena consapevolezza e lo ho sostenuto anche parlando con esponenti più autorevoli in grado di modificare la norma, che i sindaci, loro malgrado, possono solo applicare, cercando di distribuire in modo equilibrato il malcontento che la stessa genera”.

 

Dibattito in maggioranza

“Condivido per filo e per segno la sua analisi e le assicuro che il dibattito, anche nella maggioranza consiliare - è il consiglio comunale che approva l'impianto tariffario, non la giunta - è stato ampio e molto articolato, proprio rispetto alla modalità di definizione delle detrazioni. La possibilità di ancorare le detrazioni della Tasi al numero di componenti il nucleo familiare è stata presa in considerazione nel dibattito precedente le decisioni, tuttavia in quel caso avremmo ritenuto equo accordare la detrazione introducendo anche dei limiti di tipo reddituale (detrazione non a tutte le famiglie con X figli, ma a tutte le famiglie con X figli e reddito al di sotto dell'importo Y)”.

 

Agganciare le detrazioni al valore della rendita catastale

“Tale possibilità, sulla base dell'approfondimento richiesto alla struttura tecnica comunale, risultava non praticabile, con le banche dati a nostra disposizione e inappropriato, data la natura appunto patrimoniale e non reddituale, dell'imposta. La scelta finale, decisa dunque con i consiglieri comunali, è stata quella di agganciare le detrazioni al valore della rendita catastale; scelta comunque opinabile e non ottimale, come giustamente lei rileva, perché non sempre il valore della rendita catastale è aggiornato e corrisponde alla tipologia di abitazione, né è scontato che chi abita in un immobile con una rendita catastale più bassa sia necessariamente più meritevole di detrazione”.

 

Regime impositivo per il prossimo anno
“Questo per rappresentarle la genesi della scelta e, soprattutto, mostrarle che non è stata operata a cuor leggero o con superficialità, ma interrogandosi, provando a fare simulazioni, chiedendo proiezioni e dati alla struttura tecnica comunale. L'impegno che possiamo prendere è comunque quello di riprendere in considerazione il regime impositivo per il prossimo anno, valutando se è possibile, alla luce dei dati acquisiti con l'applicazione in questo esercizio, porre in essere dei correttivi. Tuttavia mi creda, con una normativa sulla fiscalità locale che cambia tutti gli anni e che sconta modifiche ogni mese (nel 2013 abbiamo contato una decina di provvedimenti in corso d'anno) ed è farraginosa e contorta anche per i tecnici, è veramente arduo potere assumere scelte eque e debitamente ponderate. Un saluto cordiale”.

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